31 gennaio 2011

L'Italia è una repubblica fondata sulla mafia



Appuntamento settimanale con Passaparola di Marco Travaglio. Argomento odierno della rubrica, i rapporti tra Stato e Mafia nella prima e nella seconda Repubblica, il punto sulle indagini della magistratura sulla trattativa tra Stato e Mafia prima della nascita di questa seconda repubblica, ormai agonizzante.

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27 gennaio 2011

Animals United (La conferenza degli animali)

Lo scioglimento dei ghiacciai nell’Artico, una marea nera di petrolio che devasta le isole Galapagos, incendi distruttivi nell’entroterra australiano. Con questa impressionante sequenza di disastri ambientali si apre il film di animazione Animals United di Reinhard Klooss e Holger Tappe, liberamente ispirato al libro di Erich Kästner “La conferenza degli animali”.
Gli animali, profughi dalle catastrofi dei loro habitat naturali, si incontrano casualmente mentre sono alla deriva nell’oceano per poi approdare in Africa, nel deserto del Kalahari. Qui, assieme agli animali locali, cercheranno di capire il motivo del mancato arrivo della consueta quantità di acqua proveniente dalle lontane montagne dell’Angola, necessaria alla sopravvivenza di tutti gli abitanti della savana. L’esilarante quanto improbabile gruppo di animali, la mangusta Billy, il leone vegetariano Socrate, il canguro Toby, il Diavolo della Tasmania Diablo, il gallo francese Charles, l'anziana coppia di tartarughe Winston e Giorgina delle isole Galapagos e l'orso polare Sushi scoprono che la causa dei loro problemi è un’imponente diga. Il gigantesco sbarramento di cemento serve a trattenere l'acqua all'interno dell'area in cui sorge l'Hotel Eden Paradise, osannato dal proprietario come simbolo del turismo ecologico e sostenibile. Ma al suo interno si sta paradossalmente svolgendo l’ennesima Conferenza mondiale sul clima.
Il gruppo di animali, una volta forzata la diga e riportata l'acqua nella valle, sbarca a New York dalle fauci delle balene per raggiungere il palazzo dell’Onu, dove è in corso la Conferenza mondiale per l’Ambiente, e protestare contro la sconsiderata condotta dell'uomo, “uno strano animale senza un pelo, una belva crudele e sanguinaria” come raccontano le due tartarughe, che grazie alla loro esperienza secolare hanno avuto l’opportunità di conoscere a fondo l’essere umano. Fulcro della narrazione è infatti il discorso di Giorgina, depositaria di 700 anni di saggezza, secondo la quale “l’uomo è come un ladro che arriva di notte e prende ciò che vuole”, così come ha privato gli animali della savana della loro acqua, “un serpente che si ciba della sua stessa coda per sopravvivere”, che ha ridotto il mondo intero a “una macchia nera e oleosa”.
Caratterizzato da un impianto apertamente pedagogico, Animals United affronta argomenti di grande attualità, dai cambiamenti climatici, al saccheggio delle risorse naturali da parte dell’uomo.
Il film ha l'indubbio pregio di affrontare con serietà le tematiche ambientali, sforzandosi di non parlare agli adulti ma utilizzando un linguaggio semplice e divertente a misura di bambini, gli unici e veri destinatari del messaggio: dovranno essere proprio loro a dover difendere gli animali e l'ambiente dalla catastrofe, poiché gli adulti sono troppo indaffarati a distruggerlo. Un messaggio portato dalla figlia del proprietario dell’albergo, l’unica a preoccuparsi del destino che attende gli animali a valle della diga e a collaborare con loro nel liberare l’acqua imprigionata dalle mura umane. Un film adatto ad un pubblico di autentici piccoli e di grandi che si restringono volentieri.

26 gennaio 2011

L'Argentina perde i ghiacciai

Il rapporto di Greenpeace “Futuro negro para los glaciares” evidenzia gli enormi costi sociali collegati all’erosione delle masse gelate. 

Che i ghiacciai stiano retrocedendo non è certo una novità. Ma il fatto che tutti quelli della Patagonia argentina, circa un centinaio, negli ultimi 10 anni abbiano perso in media oltre 35 metri, dà un’idea più precisa di come stiano le cose. Basta guardare le foto del ghiacciaio Ameghino per rendersi conto di come il riscaldamento globale stia distruggendo queste grandi masse fredde che costituiscono la principale riserva di acqua dolce del pianeta. L’Ameghino si trova nel sistema glaciale Campo de Hielo Patagónico Sur, che si estende tra l’Argentina e il Cile ed è la terza calotta polare più grande del mondo (dopo quello dell’Antartide e della Groenlandia) e la più ampia dell’America Latina. Nel giro di 79 anni, però, si è ritirato di quasi 4 chilometri.
«Dall’ultimo rapporto che abbiamo elaborato - spiega Juan Carlos Villalonga, direttore delle campagne di Greenpeace Argentina - e dai dati più recenti stilati dal Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo, emerge un quadro allarmante: negli ultimi trent’anni ben 63 dei principali ghiacciai del Campo de Hielo Patagónico Sur si stanno sciogliendo, provocando un aumento del livello del mare di 0,042 mm all’anno». Scorrendo le pagine del rapporto di Greenpeace “Futuro negro para los glaciares” (Futuro nero per i ghiacciai), ci si trova davanti a numeri, tabelle e grafici che raccontano casi come quello del ghiacciaio Viedma, che negli ultimi 70 anni ha perso almeno 50 metri di altezza ed è retrocesso di circa un chilometro, o di quello di Upsala, che ha perso 13,4 chilometri quadrati tra il 1997 e il 2003.
«È importante ricordare che queste masse sono situate ai piedi della montagna. Poi ce ne sono altre, che si trovano a una quota più alta, come quelli delle zone di San Juan o della Rioja. Pur essendo molto più piccole, hanno un ruolo importantissimo, in quanto somministrano acqua dolce e alimentano i fiumi vicini ad aree, come quella di Mendoza, che hanno un clima desertico ma che vivono della produzione vinicola e agricola. Anche questi ghiacciai stanno scomparendo: una situazione che ha un impatto sociale fortissimo», aggiunge Villalonga. Il problema non riguarda solo la Patagonia: dal Kilimangiaro all’Himalaya, tutte le calotte gelate si vanno rapidamente assottigliando, con conseguenze che, secondo tutti gli ambientalisti, saranno nefaste per l’intero pianeta. L’Argentina ha da poco assunto la presidenza del G-77 e dovrà rappresentare l’America Latina alla prossima conferenza sul clima di Durban, prevista per la fine di quest’anno. Un ruolo per niente facile, se si considera che l’intero continente latinoamericano ha un impatto del solo 13 per cento sull’inquinamento mondiale.

25 gennaio 2011

Muzio Scevola Casini



Appuntamento settimanale con Passaparola di Marco Travaglio. Argomento odierno della rubrica, la condanna condanna definitiva a 7 anni per favoreggiamento aggravato dall’intenzione di favorire Cosa Nostra dell'ex-governatore della sicilia Totò "vasa vasa" Cuffaro, l'ignobile puntata incensante di Tv7, approfondimento settimanale del Tg1, su Bettino Craxi e ultimo il Ruby-gate, l'ennesimo scandalo berlusconiano. Sarà l'ultimo?

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24 gennaio 2011

Disastri sempre più frequenti in Europa

Il numero e l'impatto delle catastrofi sono aumentati in Europa nel periodo 1998-2009, secondo quanto conclude la nuova relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA). Il rapporto valuta la frequenza delle catastrofi e i loro impatti sugli esseri umani, l'economia e gli ecosistemi e chiede una migliore gestione integrata del rischio catastrofi in tutta Europa.

La nuova relazione dell'Agenzia “Mappatura dell’impatto dei disastri naturali e tecnologici in Europa”, pubblicata lo scorso 12 gennaio, affronta tre differenti tipi di rischi: idro-meteorologici o legati alle condizioni atmosferiche (uragani, manifestazioni di temperatura estreme, incendi, siccità, inondazioni), geofisici (valanghe di neve, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche) e tecnologici (perdite di petrolio, incidenti industriali, fuoriuscita di prodotti tossici derivanti dalle attività estrattive). Secondo il rapporto Ue, e’ difficile determinare la fetta di perdite riconducibile ai cambiamenti climatici, ma e’ probabile che questo fattore sarà sempre piu’ incisivo in futuro, dal momento che si prevede un aumento della frequenza e dell’intensita’ degli eventi estremi.
Le cifre dello studio sono impressionanti. I disastri naturali che hanno colpito l'Europa nel periodo 1998-2009 hanno causato quasi 100 mila morti, colpito undici milioni di cittadini su un totali di 590 milioni di residenti nell'Unione Europea, oltre a 150 miliardi di euro di danni. “La frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici», è la denuncia contenuta nel rapporto. A questo bisogna poi aggiungere i disastri industriali, ben 339, che hanno provocato ulteriori 159 morti, con danni economici e ambientali “enormi e difficili da quantificare”.

Dieci anni di calamità naturali
In Europa l’ultimo decennio è stato caratterizzato da tragici eventi, che hanno avuto pesanti ripercussioni sia da un punto di vista economico, ma anche in termini di perdita di vite umane e danni per l'ecosistema. Dall’ondata di calore che colpì nell’estate 2003 la Francia, il Portogallo, i Paesi Bassi, la Spagna, la Germania, la Svizzera e il Regno Unito provocando più di 70mila morti, al tragico terremoto del 1999 a Izmit in Turchia che uccise 17mila persone. I più grandi disastri naturali, verificatisi nel decennio in esame, hanno interessato 32 Paesi europei e causato danni per 150 miliardi di euro. Anche se dal 2003 al 2009 non si sono registrati sismi superiori a 6,4 gradi della scala Richter, i terremoti restano la seconda calamità naturale per numero di vittime e la prima per danni.

20 gennaio 2011

Il 2010 del Vaticano - Special Edition

13/03 - Scandalo pedofilia in Germania. La Chiesa sta preparando nuove misure. Più piccole.

21/03 - Irlanda. I bambini cattolici imparano a memoria il Padre Mostro.

31/03 - Secondo la CEI, “il celibato non rappresenta un impedimento o una menomazione della sessualità”. Infatti quello è il matrimonio.

15/04 - Il Papa esorta i preti a portare la luce. Nel frattempo, li invita a fischiare e a battere le mani.

23/04 - Si dimette il Vescovo di Bruges. Ormai si sentono tutti il Papa al culo.

02/05 - “Vi sono vicino”, ha dichiarato Paparatzinger, salutando i cassintegrati della FIAT dalla sua Mercedes.

11/05 - Per il Papa, la pedofilia nella Chiesa era uno dei segreti di Fatima. A me sembrava più uno dei segreti di Pulcinella.

10/06 - Vescovi preoccupati perché la Chiesa incassa sempre meno dall’8 per mille. Ho paura che quest’estate Paparatzinger dovrà rinunciare alle infradito di Prada.

12/06 - Paparatzinger chiede perdono per i casi di pedofilia. Per penitenza, resterà tre anni senza Zecchino d’Oro.

27/06 - Anche Esterino Montino del PD abita in una casa di Propaganda Fide e paga un affitto irrisorio. C’è da dire, però, che uno del PD lo cacci quando vuoi. 

28/06 - Si scopre che il Vaticano ha aperto una società per garantirsi una fetta degli appalti per la ricostruzione dell’Aquila. Scusate ma, per caso, nel Vangelo c’è scritto: “Tu sei Pietro e su questa pietra costruirai la mia new town?” 

19 gennaio 2011

Sea Shepherd cerca volontari a Milano

Ricevo e pubblico volentieri

Milano, 19/01/2011
Si è tenuta lunedì sera al “petit bistrò” di via Tito Livio la riunione dei volontari Sea Shepherd di Milano. Erano in 16, un piccolo numero che segna però un successo, come spiega Filippo, uno dei volontari che un anno fa, insieme a Ico e pochi altri, ha aperto la sede in Italia. Per chi non conoscesse già l’associazione, la Sea Shepherd Conservation Society fu fondata nel lontano 1977 dal Capitano Paul Watson con lo scopo di preservare gli oceani e la vita marina di tutto il mondo. L’associazione si è resa famosa soprattutto grazie alla guerra che le navi Sea Shepherd ogni anno combattono negli oceani di tutto il mondo per salvare le balene dalla mattanza ad opera della flotta di baleniere giapponesi. Molte altre sono le battaglie  di Sea Shepherd e del suo equipaggio. Tra le più conosciute, quella contro il massacro di globicefali nelle isole Far Oer, l’uccisone dei delfini che avviene a Taiji in Giappone (raccontata dal documentario premio Oscar "The Cove") e la spietata esecuzione dei piccoli di foca che ogni marzo colora di rosso il candido ghiaccio del Canada. Ad aiutare il capitano Watson nella difesa dell’ecosistema marino e dei suoi abitanti, ogni anno si uniscono volontari provenienti da tutto il mondo, pronti a lottare per difendere balene, delfini, foche e squali.
Sea Shepherd, che è impegnata anche nel Mediterraneo contro la pesca illegale al tonno rosso (destinato in buona parte ai piatti di sushi nel lontano Giappone), cerca in Italia e in particolare a Milano, volontari di terra. “La cosa più importante è l’informazione e la sensibilizzazione del pubblico” dice Filippo “per questo stiamo cercando di far conoscere l’associazione  il più  possibile anche mediante l’organizzazione di eventi e alla presenza di nostri banchetti durante serate e concerti a Milano. Proprio per questo siamo alla ricerca di volontari che ci permettano di essere presenti in più serate possibili e di organizzare eventi di diffusione e di sensibilizzazione.”

Chiunque sia interessato contatti volontari@seashepherd.it
Per conoscere meglio l’associazione www.seashepherd.orgo il sito italiano www.seashepherd.it

18 gennaio 2011

Un annetto buono (ma neanche tanto) - Special edition

Il meglio di un anno de "Il Misfatto"

Gennaio
- Impotenza. Inventato un metodo per sostituire le pillole di Viagra con uno stimolatore ad ultrasuoni. In casa nessuno si accorgerà del vostro problema, tranne il cane.
- Andreotti compie 91 anni. Cento di questi giorni, Senatore! Tanto, con le attenuanti generiche, non se ne fa più di nove.
- Il Senato commemora la scomparsa di Craxi. Per l’occasione è stato osservato un minuto di ipocrisia.
- Giorno della Memoria. Spopola l’applicazione che permette di scaricare sull’i-Phone i discorsi del Duce. E presto la Apple farà uscire un nuovo modello: l’i-Hitler.

Febbraio
- Visita di Berlusconi a Gerusalemme. Quando ha visto tutta quella gente che percuoteva la fronte sul Muro del Pianto ha detto: “Coraggio. Questo ve lo faccio mettere a posto da Bertolaso”.

Marzo
- Muore l’astrologo Van Wood. Questo per la salute. Molto meglio amore e lavoro.
- La modella Giselle Bundchen dice addio alla passerella. E anche noi alla sua.
- Scatta l’ora legale. Alfano manda gli ispettori.

Aprile
- Muore Santi Licheri, il primo dei giudici pagati da Berlusconi.
- Hugh Hefner compie 84 anni. Grande entusiasmo quando, da una delle conigliette, è uscita una torta.
- Muore Raimondo Vianello. La Mondaini: “Che bara, che noia… Che noia, che bara…”
- Il Papa compie 83 anni. Ormai non è più un ragazzino, quindi in Chiesa almeno lui è al sicuro.
- Padre Pio viene traslato nella cripta fatta placcare con 3 chili d’oro massiccio da Renzo Piano. Poi chi era quello con le mani bucate?

Ruby (lei, non io) per sempre



Appuntamento settimanale con Passaparola di Marco Travaglio. Argomento della rubrica, le penose vicende del Presidente del Consiglio Berlusconi e di Ruby, la minorenne brasiliana che ha probabilmente partecipato a riti orgiastici nella villa di Arcore assieme al premier, Emilio Fede, Carlo Rossella e Lele Mora, nonché numerose altre ragazze. I reati che si profilano per il Capo del Governo sono assai seri e estremamente gravi: "utilizzatore finale di prostituzione minorile", art. 600bis del Codice Penale (contestato invece lo "sfruttamento" a Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti), oltre probabilmente aver indotto ragazze minorenni a esibizioni pornografiche, il famoso bunga bunga. Veronica Lario lo disse più volte tempo fa, ma nessuno le diede troppo ascolto: "mio marito non sta bene, frequenta minorenni". Di quante altre pulci nell' avranno bisogno gli italiani?

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17 gennaio 2011

Cibi adulterati: un altro reato cancellato

La legge n. 283 del 30 aprile 1962 "Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande", ha tutelato per quasi 50 anni la salute dei consumatori contro le sofisticazioni alimentari nonché la qualità del marchio Made in Italy. Recita infatti la legge:
Sono soggette a vigilanza per la tutela della pubblica salute la produzione ed il commercio delle sostanze destinate alla alimentazione. A tal fine l'autorita' sanitaria puo' procedere, in qualunque momento ed a mezzo dei competenti organi ed uffici, ad ispezione e prelievo di campioni negli stabilimenti ed esercizi pubblici, dove si producano, si conservino in deposito, si smercino o si consumino le predette sostanze. nonche' sugli scali e sui mezzi di trasporto. Essa puo' altresi', procedere al sequestro delle merci e, ove dagli accertameniti eseguiti risulti necessario per la tutela della pubblica salute, alla loro distruzione.
Fondamentale l'art.5:
E' vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere [...] o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari: 
a) private anche in parte dei propri elementi nutritivi o mescolate a sostanze di qualita' inferiore o comunque trattate in modo da variarne la composizione naturale, [...]; 
b) in cattivo stato di conservazione; 
c) con cariche microbiche superiori ai limiti che saranno stabiliti dal regolamento di esecuzione o da ordinanze ministeriali; 
d) insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione; 
e) adulterate, contraffatte o non rispondenti per natura, sostanza o qualita' alla denominazione con cui sono designate o sono richieste; 
f) colorate artificialmente quando la colorazione artificiale non sia autorizzata o, nel caso che sia autorizzata, senza l'osservanza delle norme prescritte e senza l'indicazione a caratteri chiari e ben leggibili, della colorazione stessa. [...]
g) con aggiunta di additivi chimici di qualsiasi natura non autorizzati con decreto del Ministro per la sanita' o, nel caso che siano stati autorizzati senza la osservanza delle norme prescritte per il loro impiego. [...]
h) che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo. [...]
Ebbene, questa legge è stata abrogata a metà dicembre dello scorso anno. Dopo quella data, la legge che permetteva di perseguitare chi mettesse in commercio cozze tossiche, mozzarelle blu, rosse o a pois viola, maiale, uova e formaggio alla diossina, cibi scaduti e “rinfrescati” con un’ semplice cambio di etichetta è stata cancellata, grazie all’entrata in vigore della legge n. 246 del 28 novembre 2005, la cosiddetta procedura “taglia-leggi”, tanto voluta dal "Semplificatore", il Ministro leghista Roberto Calderoli, che pubblicizzò l'avvio dei lavori con il famoso falò delle vecchie leggi davanti a decine di telecamere. Ancora una volta, la giusta idea di semplificare la pesantissima burocrazia italiana, messa in mano a persone non competenti si è trasformata in un taglio alla cieca. La legge infatti cancella tutte le norme antecedenti al primo gennaio 1970, salvo quelle ritenute "indispensabili alla permanenza in vigore" che sono state elencate. La legge 283 del 1962 sulla tutela degli alimenti nell'elenco non c'è. Dimenticanza, distrazione, volontà? Qualche sospetto viene. Nel 2007 infatti ci fu già un tentativo di depenalizzare questi reati, ma le polemiche fortunatamente bloccarono tutto.
Difficile ora correre ai ripari: da questo momento, e fino all’entrata in vigore di un’eventuale nuova norma, sarà zona franca. Questo vuol dire che non esistono neanche i reati che la legge contemplava e potremmo ritrovarci sulle nostre tavole cotolette alla salmonella, carne vecchia «ringiovanita» con i coloranti, vino adulterato con additivi chimici o peggio con il metanolo, olio di oliva fatto senza olive, farine alimentari con il prione della mucca pazza, mascarpone al botulino, ortaggi con il piombo, salse rese più rosse da sostanze cancerogene, acque minerali ricche in cloroformio, pane e mortadella agli escrementi, mozzarelle prodotte con scarti di formaggi, cozze infettate dal virus dell'epatite o dal vibrione del colera, alici con il parassita anisakis che perfora l'intestino.
Il procuratore Guariniello, che segue il caso delle "mozzarelle blu", ha segnalato il problema al ministro della Salute Ferruccio Fazio che, a quanto dice, si è subito attivato per correre ai ripari. La zona franca, però, ora c’è. Niente più magistratura di mezzo (a eccezione dei casi gravi o mortali in cui subentra il codice penale), niente più sequestri preventivi, niente più blitz dei Nas.
Ancora una volta in Italia non si combatte il crimine ma lo si aiuta. E questa volta anche sulla nostra pelle. Non sono poche le organizzazioni criminali, spesso di stampo mafioso, che fanno della contraffazione alimentare fonte di immensi guadagni. Nell'attesa che qualcuno ponga rimedio a questo disastro, non ci resta che incrociare le dita ogni volta che mangiamo un boccone.


15 gennaio 2011

2010: confermato l'ennesimo anno record

Un gruppo di scienziati provenienti da diverse importanti istituzioni - il Goddard Institute for Space Studies (GISS) della Nasa, NOAA's National Climatic Data Center (NCDC), il Meteorological Agency dal Giappone e il britannico Met Office Hadley Centre - hanno raccolto i dati registrati dalle stazioni di monitoraggio della temperatura sparse per il mondo e hanno stabilito che il 2010, assieme al 2005, ha fatto registrare le temperature più alte degli ultimi 131 anni di misurazione strumentale. Ma quanto è significativa l'analisi di un singolo anno? Non più di tanto, sottolinea James Hansen, direttore del GISS a New York City. Nell'analisi dell'Istituto, per esempio, il 2010 differiva dal 2005 per meno di 0,01 ° C (0,018 ° F), una differenza così piccola che le temperature di questi due anni risultano essere indistinguibili, dato il grado di incertezza del calcolo.
Nel frattempo, il 2009, il terzo anno più caldo è così vicino al 1998, 2002, 2003, 2006 e 2007, con la differenza massima tra gli anni di soli 0,03° C, cosicché le temperature di tutti e sei gli anni sono praticamente sovrapponibili. Anche per il 2010 è molto più importante l'analisi di un contesto più ampio piuttosto che quella del singolo anno. "Certo, è interessante che il 2010 sia stato così caldo, nonostante la presenza de La Niña e un sole incredibilmente inattivo, due fattori che hanno un'influenza sul raffreddamento del pianeta, ma molto più importante della classificazione dei singoli anni sono i trend decennali" ha detto Hansen.
Uno dei problemi che può emergere se ci si focalizza sulla classificazione dei singoli anni, piuttosto che sulla tendenza a lungo termine, è che le temperature registrate possono differire nelle stazioni di rilevamento più seguite, come il GISS, il NCDC, e il Met Office, una situazione che può generare confusione. Per esempio, mentre il GISS aveva precedentemente classificato il 2005 come l'hanno più caldo, per il Met Office era stato il 1998. La discrepanza ha contribuito ad alimentare l'errata percezione che i risultati dei tre gruppi variassero eccessivamente e che contenessero una grosso livello di incertezza. Ciò alimentatò anche la percezione che il riscaldamento globale si arrestò nel 1998. 
"In realtà, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità", ha detto Hansen. Le temperature del globo hanno continuato ad aumentare costantemente.
"I tre documenti ufficiali variano leggermente a causa di sottili differenze nel modo in cui si analizzano i dati, ma i risultati concordano straordinariamente bene", ha detto Reto Ruedy, collega di Hansen al GISS, esperto nell'analisi della temperatura della superficie terrestre.
Tutte e tre le registrazioni mostrano picchi e valli che variano in sincronia virtuale con gli altri dal 1880. Tutti e tre mostrano un riscaldamento negli ultimi decenni particolarmente rapido. E tutti e tre mostrano come l'ultimo decennio sia il più caldo mai registrato nelle misurazioni strumentali.
La temperatura media misurata nel 2010 dagli esperti della Nasa è stata di 0,74 gradi centigradi superiore a quella ottenuta nel trentennio compreso fra il 1951 e il 1980, ed è stata ottenuta attraverso il monitoraggio dell’atmosfera in oltre mille stazioni meteorologiche collocate in ogni continente, dai dati inviati dai satelliti meteorologici, dai punti di osservazione marini, e dalle stazioni scientifiche presenti nel Polo Sud. Ma l’aspetto più preoccupante per gli scienziati della Nasa sta nel fatto che negli scorsi mesi la Nina ha interessato una gran parte dell’oceano Pacifico, influenzando così il clima di tutto il pianeta; e la Nina è un fenomeno climatico che raffredda.
Dunque, se non si fosse manifestato, i rilevamenti sarebbero stati più caldi, come ha spiegato James Hansen del Giss: «Se si epurano i dati della Nina e del Nino che l’ha preceduta, si scopre che l’ultima decade si è riscaldata a una velocità sicuramente superiore rispetto alle due decadi precedenti». I due ultimi inverni, che sono stati particolarmente freddi nell’emisfero boreale, potrebbero trarre in inganno, perché l’aumento della temperatura terrestre prosegue con continuità e paradossalmente il freddo ne è una diretta conseguenza. In Artide, dove le temperature salgono più velocemente che altrove, si sono presentate situazioni meteorologiche molto anomale a causa dello scioglimento dei ghiacci, che spingono verso meridione i venti freddi provocando il clima gelido.
Fatto salvo questo fenomeno, in tutto il resto del pianeta le temperature non hanno mostrato alcuna diminuzione in alcuna stagione dell’anno, e anzi per il futuro prossimo la situazione tenderà a riscaldarsi ulteriormente. In base ad analisi di più lungo periodo, la temperatura si sta innalzando a una velocità di circa un quinto di grado centigrado ogni decennio. Da qui la previsione di Hansen, che ha presentato i dati della ricerca: «Se le condizioni attuali continueranno a rimanere tali, ossia se non si diminuirà l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, il 2010 conserverà per ben poco tempo il record acquisito». Il 2011 dunque preme per un posto sul podio.

Per approfondimenti:

14 gennaio 2011

L'innovazione agricola è la chiave per ridurre la povertà e stabilizzare il clima

State of the World 2011 fornisce una tabella di marcia per la sicurezza alimentare e gli investimenti agricoli, rivelando 15 soluzioni ad alta e bassa tecnologia che stanno contribuendo a ridurre la fame e la povertà in Africa

Il Worldwatch Institute oggi ha pubblicato il suo rapporto State of the World 2011: "L'innovazione che Nutre il Pianeta", che punta i riflettori sui successi delle innovazioni agricole e porta alla luce le principali conquiste nella prevenzione degli sprechi alimentari, il primo passo per la resistenza al cambiamento climatico, e l'incentivo all'agricoltura cittadina. La relazione fornisce una roadmap per l'aumento degli investimenti agricoli e i modi più efficienti per alleviare la fame e la povertà globali. Scritto da esperti mondiali del settore agricolo, grazie all'esperienza di centinaia di innovazioni che sono già state messe in pratica, la relazione descrive 15 pratiche ambientali già comprovate nella loro efficienza e sostenibilità.
"I progressi mostrati grazie a questo rapporto potranno informare i governi, i politici, le ONG e i semplici donatori che aspirano a eliminare la fame e la povertà, fornendo una chiara via maestra per incentivare e ripetere questi successi altrove", ha detto il Presidente del Worldwatch Institute Christopher Flavin. "Abbiamo bisogno di persone in tutto il mondo che influenzino i governi a impegnarsi nello sviluppo agricolo con supporti a lungo termine per gli agricoltori, che costituiscono l'80 per cento della popolazione in Africa".
State of the World 2011 arriva in un momento in cui molte persone che soffrono la fame in tutto il mondo e le iniziative per la sicurezza alimentare - come il programma "Alimenta il Futuro" dell'amministrazione Obama, il "Global Agriculture and Food Security Program (GAFSP)", il "United Nations World Food Programme (WFP)", e il "Comprehensive Africa Agriculture Development Programme (CAADP)" - possono beneficiare di una nuova visione nei progetti ambientali sostenibili, che sono già all'opera per alleviare la fame e la povertà.

8 gennaio 2011

Dieci domande e dieci risposte sul nucleare

1 - E’ vero che il nucleare offre un contributo energetico insostituibile?
Il contributo attuale al fabbisogno energetico mondiale fornito dal nucleare si attesta sul valore del 5,9% dell’energia primaria.
In realtà il valore del 5,9% dell’energia primaria non tiene conto del fatto che solo meno di un terzo del contenuto energetico del combustibile fissile viene effettivamente sfruttato, in quanto convertito in energia elettrica, l’unica forma di energia che le centrali nucleari sono realmente in grado di sfruttare.
Se andiamo infatti a vedere il seguente grafico, con il mix di produzione dell’energia elettrica, notiamo come il contributo del nucleare corrisponda al 13,8% (del fabbisogno elettrico), ossia inferiore a quello dell’energia idroelettrica che contribuisce per il 15,6%.

Del resto, sempre secondo i dati della IEA, nel 2007 la produzione idroelettrica ammontava a 3.162 miliardi di kWh contro i 2.719 del nucleare.
Quindi la produzione da nucleare copre effettivamente un 2% dei consumi mondiali. Come si vede bene anche dal seguente grafico tratto dagli importanti lavori di Storm van Leeuwen. Peraltro nessuno studio scientifico serio prevede che per il futuro il nucleare possa fornire un maggiore contributo che resterà sempre inferiore a quello di una fonte rinnovabile come l’idroelettrico.

5 gennaio 2011

Nel Tamigi torna la vita, nei fiumi italiani arriva la morte

Una politica attenta all'ambiente può davveri fare i miracoli e riportare alla vita ecosistemi dati ormai per spacciati. Negli anni '50 il Tamigi fu dichiarato "fiume biologicamente morto", a causa dell'inquinamento e della pessima qualità delle sue acque, tanto che la maggior parte della flora e della fauna tipica del corso d'acqua era scomparsa. Venne quindi avviata una seria politica ecologica ed ambientale, un lungo lavoro iniziato dalla Thatcher e proseguito fino ad oggi, che ha puntato molto sulla qualità dell'acqua grazie all'introduzione di depuratori per trattare gli scarichi fognari e una legislazione dura verso i responsabili dell'inquinamento. Così già nel 1990 l'analisi chimica qualitativa delle sua acque aveva classificato come "buono" o "molto buono" il 53% dei campioni, mentre nel 2008 aveva raggiunto quota 80%. Oggi il fiume è tornato a risplendere. Si è ripopolato di salmoni, lontre, sogliole e persino alcune foche e si è trasformato in un'affascinante via di navigazione. Sono ricomparsi anche i cavallucci marini, specie molto sensibili all'inquinamento, che a causa delle acque velenose del Tamigi avevano migrato verso altri lidi ed erano scomparsi da più di un secolo. Dall'aprile 2005, 393 progetti di valorizzazione dell'habitat sono stati completati e circa 70 km di fiume sono stati recuperati e riportati al loro antico splendore. E secondo l'ultimo rapporto dell'Environment Agency, l'ente statale che gestisce i corsi d'acqua britannici, non è solo il Tamigi a rinascere, ma anche altri fiumi del Regno Unito stanno riprendendo vita.

Ma se oltremanica la situazione appare sempre più rosea, in Italia è sempre più nera. Secondo il rapporto realizzato dal Wwf, che ha realizzato la mappa del degrado dei fiumi italiani, nel nostro paese i corsi d'acqua sono "terra di nessuno", fogne a cielo aperto, inquinati da scarichi velenosi, spesso abusivi, a causa del malfuzionamento o dell'assenza dei depuratori. Una situazione presente in tutta Italia senza distinzioni, dal "sacro" Piave in Veneto, fino al Loreto in Sicilia. Tutte condizioni ideali per l'estinzione delle specie che vi abitano. L'88% dei pesci di acqua dolce, infatti, è a rischio così come due terzi degli uccelli e dei mammiferi che vivono lungo i torrenti. Poche le ‘perle’ naturali che risulteranno nella nuova Mappa, come quella dell’alto Sangro, in Abruzzo, dove sono state rilevate tracce di lontra, il mammifero più raro dei fiumi italiani, che non a caso sceglie i tratti d’acqua più naturali e ancora in buono stato di salute. "I nostri fiumi stanno morendo" è la denuncia che arriva dal Wwf, secondo il quale la mancanza di un'autorità nazionale di bacino, sacrificata in nome del federalismo, è una delle principale cause della disastrosa situazione italiana.
29 corsi d'acqua sono stati al centro dell'indagine in tutte le regioni d'Italia: cemento, rifiuti e scarichi stanno minacciando la loro biodiversità. Sull'Agri, in Basilicata, sono stati individuati 74 sbarramenti e 26 depositi di rifiuti, lungo l'Adda aumentano i cantieri, scarichi abusivi sono stati individuati nell'alto Tevere, l'Aniene a causa di depuratori inattivi è inquinato, nel Po la biodiversità è stata gravemente intaccata, e non sono pochi i casi di cementificazione selvaggia nell'alveo dei fiumi.
Insomma, mentre quest'anno il Tamigi ha vinto il Thiess River Prize, riconoscimento internazionale che premia i progetti di recupero dei corsi d'acqua, ospitando più di 125 specie di pesci, in Italia, se non si cambia rotta i fiumi saranno presto solo veleni, rifiuti e liquami. Degli specchi d'acqua su cui riflettere.

4 gennaio 2011

2010: l'anno più caldo e il decennio record

Il 2010 si avvia ad essere, seppure le verifiche sono tuttora in corso, leader nella speciale classifica. Fondamentale per capire il caos climatico è il ruolo degli oceani.

L'anno 2010 sarà molto probabilmente l’anno più caldo, a livello globale, mai verificatosi dal 1880, nonostante le forti irruzioni di aria fredda che hanno interessato il nord e centro Europa e una parte della costa orientale degli Usa. Ma anche il primo decennio del terzo millennio si chiude come quello più caldo mai verificatosi a livello globale dal 1880. Il riscaldamento del pianeta non sta avvenendo né ad un ritmo costante, né in modo uniforme nelle differenti aree geografiche. Il riscaldamento è maggiore nelle aree polari che in quelle equatoriali, è maggiore sui continenti che sugli oceani, è maggiore nei periodi invernali che in quelli estivi e, aspetto più rilevante, il riscaldamento e la velocità del riscaldamento climatico è maggiore nell’emisfero nord che nell’emisfero sud.
Il motivo di tutto questo sta nel ruolo che gli oceani hanno nei cambiamenti del clima. Tra atmosfera ed oceani c’è una gigantesca differenza nelle loro rispettive capacità di immagazzinare calore. Quello necessario per riscaldare l’intera l’atmosfera terrestre di 1°C riuscirebbe a mala pena a riscaldare di 1°C i primi tre metri e mezzo di profondità di tutti gli oceani del mondo! Altra gigantesca differenza è quella esistente tra suolo, atmosfera e oceani. Il suolo ha una scarsissima capacità termica: si scalda facilmente e velocemente e si raffredda altrettanto facilmente e velocemente, ma senza immagazzinare calore. Di conseguenza, la crescita dell’effetto serra atmosferico intrappola quantità sempre maggiori di calore, ma sono gli oceani che poi lo assorbono, lo accumulano e poi lo ridistribuiscono all’atmosfera ed ai continenti. Poiché in tutta la massa d’acqua degli oceani si è ormai accumulata una quantità gigantesca di calore, il ruolo di volano termico è talmente considerevole che gli oceani sono in grado di regolare non solo la variabilità meteorologica tra una stagione e l’altra o tra un anno e l’altro, ma anche di influire sull’andamento del clima dell’intero pianeta su periodi di tempo molto lunghi fino alle centinaia di anni e anche il migliaio di anni. Siccome il 60% circa della superficie emisferica boreale è coperta dagli oceani, mentre nell’emisfero sud gli oceani coprono, invece, 80% circa della superficie emisferica australe, il maggior serbatoio di calore che regola il clima sta nell’emisfero sud.

3 gennaio 2011

Scandali al sole



Appuntamento settimanale con Passaparola di Marco Travaglio. Argomento della puntata i processi in corso e conclusi, i nepotismi e i favori ad amici di tutto il Governo e del suo staff, a partire dal Presidente del Consiglio, passando per i Ministri fino ad arrivare ai collaboratori di questi ultimi. Un lungo treno della vergogna, trainato dalla locomotiva Berlusconi, seguito dai ministri Fitto, Bossi, Maroni, Calderoli, Matteoli, Bondi, Brambilla, Rotondi; a ruota rincorrono Brancher, Bertolaso, Milanese (stretto collaboratore di Tremonti), Scotti, Gianni Letta, Caliendo, Dell'Utri, Verdini, Castelli e Cosentino.
Un Paese in cui il merito, ancora una volta e sempre di più, non ha alcun peso, ma contano solo amicizie e parentele. Ma soprattutto un governo e una classe politica che pretendono da cittadini, immigrati e studenti il rispetto delle leggi. E loro?

Il prezzo della guerra per la pace

Matteo Miotto è il 35esimo militare italiano morto in Afghanistan. Ucciso all'interno della sua base da un cecchino, un colpo penetrato nella spalla o nel fianco, ancora non è chiaro. Un solo colpo che ha portato via la vita di un ragazzo di 24 anni e distrutto quella della sua famiglia e dei suoi cari. Una vita che però non ha di certo maggior valore dei 50mila innocenti civili afghani (fonte Peacereporter) uccisi in questa "guerra di liberazione", 10mila solo nell'anno appena trascorso. Eppure continuiamo a parlare di missione di pace, di "interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e stabilizzazione, nonche' delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia", come recita il Decreto Legge n.228, approvato guarda caso due giorni prima della morte del militare italiano. Stabilisce infatti la legge "Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di emanare disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione e la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia alle missioni internazionali.."
Ritengo opportuno sottollineare come queste missioni abbiano un costo non solo in termini di vite umane, ma anche economico, e non di certo indifferente. La legge, infatti, oltre a prorogare gli interventi delle forze armate nei vari punti caldi del globo, stanzia anche i finanziamenti necessari al prosieguo delle missioni. Se andiamo a leggere i vari articoli del decreto legge scopriamo che il maggior peso economico è dettato dalla guerra in Afghanistan, mentre a missioni per le quali sarebbe molto più giustificabile l'intervento vengono destinati finanziamenti davvero esigui in confronto.
Ebbene, come si legge nell'art.8, sono stati finanziati ulteriori 754.300.000 euro, ma, se si scorre con attenzione il testo degli articoli, questa spesa copre solo metà anno, fino al 31 giugno 2011. In particolare, quasi 381 milioni vengono destinati alla missione militare in Afghanistan, oltre 106 milioni per il Libano, 36 milioni per i Balcani, 25 milioni per la missione Atalanta contro i pirati dei mari somali, 4 milioni per l'Iraq, mentre soli 126.459 euro destinati alla missione in Sudan e 206.026 euro per il Congo. Questi però sono solo i finanziamenti per le spese militari, ma ci sono tante altre "spese accessorie", come gli oltre 80 milioni per "la stipulazione dei contratti di assicurazione e di trasporto di durata annuale e per la realizzazione di infrastrutture".
Diventa quindi sempre più importante valutare l'opportunità delle missioni in Iraq e in Afghanistan, dettate dalle motivazioni molto discutibili di un presidente guerrafondaio, sia da un punto di vista di inutili perdite umane, sia anche da un punto di vista economico. Non a caso, in questo periodo di crisi mondiale, tutti i paesi dell'Europa hanno ridotto gli stanziamenti per le forze armate, mentre nel nostro non solo vengono aumentati, ma vengono intraprese anche ingenti spese economiche per nuovi armamenti, circa 24 miliardi, l'equivalente dell'ultima finanziaria, tanto da far acquisire all'Italia una potenza militare notevole, decisamente oltre le necessità di uno Stato all'apparenza democratico dell'Europa occidentale. Del resto si sa che al Ministro La Russa piaccia giocare con i soldatini. Chissà se si divertirebbe allo stesso modo se tra i soldatini ci fosse uno dei suoi tre figli, magari quel Geronimo piazzato ai vertici dell'Aci, per la sua nota passione automobilistica, assieme al compagno del ministro Brambilla. Non sarà un caso se in Italia e nel mondo, l'unica industria a non andare mai in crisi sia quella delle armi.
Diceva José Saramago, premio Nobel per la letteratura, scomparso recentemente:
Culturalmente, è più facile mobilitare gli uomini per la guerra che per la pace. Nel corso della storia, l’Umanità è sempre stata portata a considerare la guerra come il mezzo più efficace di risoluzione dei conflitti, e da sempre coloro che governano hanno utilizzato i brevi intervalli di pace per preparare le guerre future. Ma è sempre stato in nome della pace che sono state dicharate tutte le guerre. É sempre perché un domani i figli vivano pacificamente che oggi vengono sacrificati i padri…
Questo si dice, questo si scrive, questo si fa credere, giacché si sa che l’uomo, ancorché storicamente educato alla guerra, possiede nel proprio spirito un permanente anelito di pace. Ecco perché la pace è usata tante volte come mezzo di ricatto morale da quelli che vogliono la guerra: nessuno oserebbe mai confessare che fa la guerra per la guerra, mentre si giura, questo sì, che si fa la guerra per la pace. Per ciò tutti i giorni e in tutte le parti del mondo è ancora possibile che uomini partano per la guerra, continua a essere possibile che lei vada a distruggerli nelle loro case.
Quanto ancora l'essere umano continuerà a essere l'unica specie al mondo desiderosa di sterminare se stessa?