Continua la campagna di PeaceLink
per l’abrogazione del nuovo Decreto Legislativo
155/2010, secondo il quale saranno consentiti sforamenti delle soglie
inquinanti nelle città con più di 150mila abitanti, senza che sia necessario
prendere alcun provvedimento verso il soggetto inquinatore, a tutela dell’ambiente
e della salute del cittadino. PeaceLink chiede di ripristinare inoltre il
vecchio DM 25/11/1994 incorporato nel D.Lgs 152/2007,
che poneva il limite di concentrazione di benzo(a)pirene nell’aria a 1 ng/m3
e l’obbligo di adeguarsi a tale limite entro il 1999. L’attuale legge invece
posticipa il raggiungimento del valore obiettivo per il benzo(a)pirene al
31/12/2012. Lo stesso decreto definisce come
valore obiettivo il “livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per
l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data
prestabilita”.
Sono necessarie alcune premesse.
L’Italia è un paese in cui l’emergenza ambientale e sanitaria legata all’inquinamento
persiste ormai da decenni, soprattutto in particolari zone. Spesso, infatti,
alla consistente urbanizzazione e industrializzazione di alcune aree si
accostano caratteristiche geografiche del territorio tali da rendere l’inquinamento
particolarmente persistente. Un esempio palese è la pianura padana, una delle
regione più inquinate d’Europa assieme all’area dei Paesi Bassi, dove l’abbraccio
delle Alpi rende l’aria del nord Italia decisamente “stagnante”; o l’area di
Taranto, avvelenata dal suo polo industriale (Ilva, Cementir, raffineria Eni,
inceneritore, ecc.) o la regione industriale siciliana di Augusta-Melilli-Priolo, il
cosidetto "triangolo della morte".
L’Italia, infatti, è sotto
procedura di infrazione europea per le elevate concentrazione di polveri
sottili nell’aria per aver ignorato l’ennesimo ed ultimo avvertimento inviato
dalla Commissione Europea il 5 maggio 2010 (link
comunicato). Nonostante questo, il Governo Italiano, con un iter normativo
subdolo, ha approvato nel silenzio di ferragosto (precisamente il 13 agosto
2010) il decreto legislativo 155/2010 con cui ha peggiorato pesantemente la
normativa non solo sul PM10, ma anche su tutta una serie di ‘microinquinanti’,
tra cui il benzo(a)pirene, posticipando dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2012
il termine temporale per ottenere la riduzione di questo inquinante nell’aria
sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo previsto per le città
con oltre 150mila abitanti. Il decreto legge, così come il precedente 152/2007,
riguarda come detto diversi inquinanti: biossido di zolfo, biossido di azoto,
benzene, monossido di carbonio, piombo, il particolato PM10 e PM2.5, ozono,
arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
La campagna di PeaceLink si è
concentrata contro quest’ultimo, ma il ripristino della precedente normativa
andrà ovviamente a coinvolgere tutti gli inquinanti citati. Il benzo(a)pirene
infatti è estremamente pericoloso per la salute umana, tanto che la IARC, l’Agenzia
Internazione per la Ricerca sul Cancro, lo ha recentemente ‘promosso’ nella
classificazione dal Gruppo 2B (possibili cancerogeni) al Gruppo 1, ovvero “cancerogeni
per l’uomo”, in quanto ne è stata riconosciuta la sua estrema pericolosità e
cancerogenicità senza alcuna ombra di dubbio (scarica
la classificazione).
Insomma, con questo nuovo decreto
legge, il Governo prolunga l’esposizione di milioni di cittadini italiani a un
pericoloso cancerogeno, non rispettando inoltre uno dei principi fondanti
della Costituzione Italiana, l’Art.32: “La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.
Questi e altri sono i motivi per continuare a seguire e sostenere la
campagna di PeaceLink per l’abrogazione di questa nefasta legge. È una campagna
senza colori e senza partiti. La salute è un bene di tutti.
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