4 agosto 2010

Sponsor cercansi: c'è crisi!

Quella caduta di pezzi di malta a maggio non era un sintomo di buona salute. La facciata del Colosseo, rovinata dalle intemperie e annerita dall’inquinamento delle auto (due mila vetture all’ora, secondo gli ecologisti), offre ai turisti un triste spettacolo. E c'era già chi prevedeva crolli più importanti come quello di due mesi prima nella vicina Domus Aurea. 
"Finché esisterà il Colosseo, esisterà anche Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo", ammoniva il venerabile Beda nel VII secolo.
Ora, però, per il monumento voluto dall'imperatore Vespasiano, dovrebbe (il condizionale è d'obbligo in Italia) aprirsi una nuova fase, finalmente decisiva: il ministero per i Beni Culturali ha appena presentato, insieme al Sindaco Alemanno, il nuovo progetto per il restauro del Colosseo, il cui bando è stato pubblicato oggi sul sito del Commissario per le Aree Archeologiche di Roma e sulla Gazzetta Ufficiale. Servono 25 milioni di euro per completare o iniziare un lungo piano di interventi, per restituire tutto il suo lustro al monumento simbolo di Roma, attualmente in uno stato pietoso: il restauro del prospetto settentrionale e meridionale, la sostituzione delle chiusure dei fornici del primo ordine con cancellate, la revisione e restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine, la revisione, restauro e consolidamento degli ipogei, l'adeguamento e integrazione degli impianti (elettrico, videosorveglianza, allarme) e infine la realizzazione di un centro servizi da 1.500 mq nella piazza antistante, per poter inoltre liberare il monumento dalla biglietteria, dalla libreria e dalle toilettes. Una cifra di poco inferiore agli intrioti totali del 2009 del complesso "Colosseo, Palatino e Foro Romano", quasi 30 milioni e mezzo di euro secondo i dati del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che rende il complesso stesso di gran lunga il più remunerativo del paese, con gli Scavi di Pompei al secondo posto con appena 16,3 milioni. In una decina d’anni, infatti, il Colosseo è passato da uno a sei milioni di visitatori all’anno, grazie tra l’altro al successo planetario del film di Ridley Scott « Il Gladiatore » (2000).

“Ci troviamo di fronte ad una sfida importantissima, che sarà un esempio a livello nazionale ed internazionale per unire le forze del privato e del pubblico”, ha spiegato Gianni Alemanno, che durante una conferenza stampa ha citato come esempio il restauro degli affreschi di Michelangelo alla cappella Sistina effettuati grazie ad una sponsorizzazione. I lavori potrebbero iniziare entro quest'anno (il termine prefissato per il bando è il 30 novembre) e scaglionarsi su due anni, ha indicato il Ministro della cultura, che ha sottolineato “la necessità di trovare uno sponsor per finanziare i lavori a causa del difficile contesto economico”. Strano perchè tutti, per lungo tempo, si sono rifiutati di parlare di crisi, che ovviamente va ad investire tutti i settori. E poi, tutto ad un tratto, ne siamo fuori, senza mai capire quando ci siamo passati. Eppure non ci sono i soldi per la manutenzione di uno dei più importanti monumenti italiani, forse il più conosciuto al mondo. Ma non è certo un mistero lo stato di degrado in cui imperversa il patrimonio artistico, culturale e archeologico italiano.
Verranno tuttavia imposti dei limiti al ricorso alla pubblicità: le impalcature non potranno esporre il logo dell’impresa sponsor, che dovrà ricorrere a strategie di comunicazione “compatibili con i valori e il decoro del Colosseo”, come si legge nel comunicato. Il messaggio dell’azienda dovrà “essere innovativo e non invadente”, dovrà anche “contribuire a mettere in evidenza il valore culturale del restauro”. È altresì vero però che le aziende abbiano un concetto molto particolare di decoro e di non-invadenza quando si tratta di pubblicità.

Leggi anche: Magic Italy? Bad Italy!

1 commenti:

carla ha detto...

non è la prima volta che esprimo ammirazione per quello che scrivi,la tua preparazione ,i tuoi ideali.continua cosi ragazzi come te sono un orgoglio per questa povera Italia te lo dico da mamma. carlanieri

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