19 giugno 2010

Who is Silvio Berlusconi?

Nel 2007 la Wide Angle TV, supportata dalla PBS, girò il documentario "Who is Berlusconi?". Il Premier viene presentato come "una persona che unisce potere politico di G. Bush, influenza sui media di Rupert Murdoch, ricchezza e ambizione di Ross Perot e Steve Forbes". La trasmissione analizza gli effetti del potere di Berlusconi sulla politica e sui media italiani, in un Paese dove le partite di calcio sono più seguite dei processi a carico del suo Primo Ministro. Questa inchiesta ovviamente non è mai stata trasmessa in Italia.
Berlusconi fece il suo ingresso in politica dopo la stagione di Mani Pulite, proponendosi come l'uomo che avrebbe riportato l'Italia sulla retta via. Giovanni Sartori, considerato il più grande politologo italiano e professore emerito della prestigiosa Columbia University e dell'Università di Firenze, intervistato disse in proposito "Possiede metà della televisione italiana e controlla l'altra metà di reti statali, controlla la pubblicità fondamentale nel settore, condiziona gran parte della stampa. Controlla tutti i media, è in ogni attività importante, controlla le banche. Possiede tutto il Paese. E' incredibile.[...]In nessuna teoria democratica si mette in dubbio il fatto che una delle caratteristiche della dittatura sia il monopolio dell'informazione. In italia c'è quasi il monopolio dell'informazione, Berlusconi ne possiede il 90%. Cosa fa alla democrazia? La distrugge nella sostanza.". Il compianto Enzo Biagi invece sostenne nell'intervista che "Berlusconi era entrato in politica per superare un momento di crisi personale, altrimenti l'avrebbero fatto saltare in aria e avrebbe avuto noie giudiziarie. Me lo riferì lui stesso".
Nel 2001 Berlusconi divenne l'uomo più ricco d'Italia: possedeva le principali casa editrici e agenzie pubblicitarie, il vincente Milan, Banca Mediolanum, compagnie assicurative e tre delle sette televisioni nazionali, ma come sostiene da ormai quasi 10 anni Marco Travaglio, nessuno ha ancora chiarito la sospetta provenienza dei suoi capitali.
L'influenza di Berlusconi sui media italiani non di sua proprietà è stato un continuo crescendo negli anni e tristemente famoso fu l'"editto bulgaro", quando durante un viaggio in Bulgaria nel 2002, il Premier sostenne che personaggi come Santoro, Luttazzi e Biagi avevano fatto un uso criminoso della tv di stato. La dirigenza Rai obbedì prontamente e i tre furono cacciati. Biagi in proposito sostenne: "La RAI non è più una televisione statale, è governativa. Se davvero avessi fatto un uso criminoso della televisione sarei pronto a risponderne davanti alla legge".
Nel 2003 il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli si dimise in seguito a forti pressioni esercitate da Berlusconi sul quotidiano affinchè assumesse una linea filogovernativa, perchè, come sostiene Sartori "vuol far tacere fino all'ultima voce fuori dal coro". Già nel 2002, Roberto Natale, segretario del sindacato che rappresenta 1400 giornalisti RAI, era convinto che Berlusconi stesse distruggendo intenzionalmente la televisione pubblica. La RAI infatti continuava a perdere ascolti e introiti pubblicitari nei confronti di Mediaset. Per quanto riguardava invece l'informazione, si avvertiva una pressione ancor più forte nei confronti dell'autonomia e della libertà dei giornalisti. Un chiaro esempio fu il periodo dello scoppio della guerra in Iraq, quando i giornalisti RAI furono costretti a sostenere la politica militare del Governo, la famosa bandiera della pace non poteva essere inquadrata e il termine pacifista fu sostituito con disobbediente.
La televisione giocò un ruolo fondamentale anche nei processi a carico di Berlusconi, Sartori: "La sua televisione ovviamente dice che è tutto falso e che lui è perseguitato dalle toghe rosse. Insomma che è una vittima. Questo è ciò che metà della televisione italiana dice agli italiani dal '94. Ricevo delle lettere terribili, sono del tutto disinformati". Gli stessi giornalisti e operatori americani, mentre giravano questo documentario, furono aggrediti da un agente del servizio di sicurezza del Primo Ministro che ricordò loro che qualsiasi immagine che danneggia il Premier non era gradita. Tutto questo avvenne in un luogo pubblico, violando la legge, i diritti civili dei giornalisti e la Costituzione Italiana.
Nel 2006 la Corte Costituzionale italiana sentenziò che Berlusconi deteneva una fetta troppo grossa della televisione italiana. Secondo le leggi in vigore, un singolo individuo non può detenere più del 20% delle emittenti nazionali. La Corte Costituzionale ha deliberato almeno 20 volte che questa situazione viola il principio costituzionale del pluralismo. Ma il Governo continuò a prendere tempo, mentre riscriveva le leggi in materia. "Berlusconi - sosteneva Sartori - non ha bisogno di cambiare la costituzione o le leggi, visto che con il potere della televisione, che non esisteva ai tempi di Mussolini, della radio e della stampa si può trasformare la democrazia in un contenitore vuoto. La sostanza è andata persa o si perderà."
L'1 luglio 2003, 13 giorni dopo l'approvazione della legge sull'immunità parlamentare voluta da Berlusconi per congelare i suoi processi, il Premier ha assunto la presidenza a rotazione dell'Unione Europea. Dopo 24 ore di Presidenza, l'Eurodeputato tedesco Schulz ha chiesto a Berlusconi di conferire in merito al conflitto di interessi e alla legge sull'immunità. Questa lecita richiesta gli valse l'appellativo di kapò da campo di concentramento nazista, suscitando l'imbarazzo e lo sconcerto dell'intero Parlamento Europeo. Il Tg1 non trasmise questo scempio.
Il presentatore della trasmissione, al termine del filmato rivolge una domanda al giornalista Alexander Stille, autore dell'inchiesta: "Gli stessi avvocati di Berlusconi vanno in Parlamento come deputati a cambiare le leggi a suo vantaggio. Potrebbe accadere ovunque o è una peculiarità dell'Italia?" "Forse in qualche Stato del Sudamerica - sostiene Stille - ma che io sappia non è mai successo in un'altra democrazia avanzata. Questi avvocati passano tre giorni a Milano a difendere Berlusconi, poi tornano a Roma e riscrivono le leggi che ostacolano i processi in cui lui è imputato.[...]Lui ha capito meglio di qualsiasi altro politico, che se una cosa non appare in televisione non esiste.[...]Credo che stia creando precedenti molto pericolosi per la democrazia".
Tutto questo succedeva quasi 3 anni fa, nel frattempo la situazione è drammaticamente peggiorata. Tante nuove inchieste sono affiorate, tanti nuovi dubbi e situazioni infami vengono alla luce, ma la battaglia personale di Berlusconi contro la giustizia è sempre più crudele e spietata. La sua politica di ricatti e i politici a lui asserviti gli hanno permesso di portare a casa la vittoria in tante battaglie personali. Resta solo da sperare che alla fine non sarà lui il vincitore finale della guerra. Per il bene di una nazione intera. 

Guarda il documentario: parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6

Condividi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io abito vicino a darfoboarioterme, il regno della lega e il pdl, che poi hanno il 37% dei voti, anche quì il primo partito è l'astenzione, ben il 40%,vuol dire che hanno votato anche meno lega, in un comune di 3500 elettori non hanno votato lega 300, hanno perso voti, il resto è propaganda, ma ti racconto un piccolo episodio, io amministro il mio condominio, settimana scorsa il piasterellista che è un consigliere in comune della lega nord ,mi mette una pila di quintali sul piano di accesso ai contatori di acqua e gas, vado e gli dico di toglierli, forte del suo ruolo sociale e dell'ignoranza mi dice che non sposta niente, arriva il committente dei lavori, un padrone locale che ha fatto i soldi imbrogliando, in zona lo chiamano il bandito, loro concittadino, mi dice che non sposta perchè insomma si tratta di due giorni, allora io dico che chiamo i carabinieri e faccio denuncia ad entrambi, hanno spostato subito, sono prepotenti, non rispettano le regole, il piastrellista artigiano è leghista, il padrone è del pdl, questi sono gli elettori del nostro governo, in più mettici i vecchietti, i disabili, e tutto il parentado di entrambi iin un paese e in italia fanno numero, ma non maggioranza, infatti quì su 3600 elettori loro governano con 1400 voti,è la sinistra che manca, non è più territorio, ha fatto del partito un'azienda e se non cambia la destra pur essendo minoranza vince

Anonimo ha detto...

La sinistra deve far fuori i vecchi del partito che non permettono al PD di andare avanti e rinnovarsi ad es. D'Alema che ha fatto il suo tempo e i suoi danni, Enrico Letta che assomiglia allo zio ed è una copia di come la pensano nel PdL per me è un infiltrato del loro partito come tanti altri, prima c'era Rutelli e quell'altra del quale mi sfugge il nome che è finita insiema a Rutelli, quello è il suo posto, il PD è un partito di sinistra moderata ma da come agiscono sembrano tutto e il contrario di tutto

Posta un commento