22 giugno 2010

Silvio & friends

Ognuno si scelga gli amici che vuole. Siamo tutti liberi di farlo, Berlusconi compreso. Ma se i suoi amichetti che diventano ministri o responsabili a diversi livelli della "macchina statale" sono puntualmente immersi in qualcosa di marcio o poco chiaro, allora qualche problema dovremmo incominciare a porcelo. E' il nostro Premier che non si sa scegliere le amicizie? Forse è ingenuo e se ne approfittano di lui, come disse per Scajola? O forse li sceglie invece con sapienza e meticolosità? Solo nell'ultimo governo, Berlusconi si è scelto 2 ministri pregiudicati: Umberto Bossi, per finanziamento illecito e istigazione a delinquere, e Roberto Maroni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Sorvoliamo sul quante volte questi personaggi della Lega abbiano minacciato di imbracciare il fucile, di fare seccessioni padane e i vilipendi vari alla bandiera e ai simboli dello Stato Italiano. A questi si aggiungono 5 ministri inquisiti o imputati; l’ultimo, Brancher, aggiunto per fare cifra tonda. Il coordinatore dei Servizi segreti De Gennaro l’hanno appena condannato in appello per il G8. I suoi ex capi dei servizi, Pollari e Mori, sono imputati rispettivamente per peculato e favoreggiamento alla mafia. Il suo cappellano don Gelmini va a processo per molestie sessuali. E il suo pappone di fiducia Giampi Tarantini per spaccio di coca. Il suo commissario Agcom, Innocenzi, è sotto inchiesta per favoreggiamento, insieme al direttore del Tg1 Minzolini. Suo fratello Paolo Berlusconi, già pregiudicato, è di nuovo indagato per ricettazione per la vicenda del nastro Fassino-Consorte. Sulla faccenda dovrà testimoniare malvolentieri il suo avvocato On. Ghedini. Il coordinatore del suo partito, Verdini, è indagato un po’ dappertutto con la Cricca, mentre l’ex coordinatore Scajola è ancora lì che cerca chi gli ha pagato la casa. Dopo di loro, in seconda fila i big del Partito del fare e dell'amore. Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è indagato per abuso d'ufficio, turbativa d'asta e truffa aggravata. Guido Bertolaso, l’uomo che insegnava la protezione civile agli americani e fermava le catastrofi con le nude mani, è indagato per corruzione. L’ingegner Lunardi, che Berlusconi presentò a Porta a Porta come l’homo novus della politica del fare, il fulmine di guerra che avrebbe sbloccato le grandi opere, ora scopriamo che anche lui faceva e riceveva favori dalla Cricca ed è indagato per corruzione. Lucio Stanca, ex ministro dell’Innovazione tecnologica, che dal 2001 al 2006 passò talmente inosservato che a volte era difficile ricordarsi della sua presenza, nel 2008 fu recuperato come amministratore delegato di Expo 2015, anche se è già deputato, ma ora pare che dovrà sloggiare pure da lì: dopo che Tremonti gli ha tagliato i fondi, commissariato le deleghe e asportato lo stipendio, la presidente Bracco gli ha inviato un’ingiunzione di sfratto per scarso rendimento. Ovviamente fa capo a tutti Berlusconi stesso, desiderato un po' da i giudici di tutta Italia.
E insieme all'onestà dei nostri politici, crollano uno dopo l'altro i miracoli dell'era berlusconiana. Quello della ricostruzione de L’Aquila è una tragica barzelletta: si sbriciolano anche le casette della leggendaria New Town a prova di bombardamenti, inaugurate in pompa magna. Il miracolo dei rifiuti scomparsi in Campania funziona a tal punto che ora la monnezza rispunta pure a Palermo.
Intanto la legge bavaglio è talmente sfigurata che non la riconoscono più nemmeno i mafiosi. Ma Berlusconi insiste: "Approviamola comunque". Come viene viene. Ormai è un pugile suonato che mena fendenti all’aria. Se non fosse che l’altro pugile ha abbandonato il ring, rischierebbe persino di perdere la partita. Eppure l'Economist il giusto consiglio lo aveva dato ormai diverso tempo fa.

Tratto da il Fatto Quotidiano del 20 giugno 

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