30 maggio 2010

Dicono di noi...

Il mondo parla di noi. E non ne parla certo bene. Anzi, decisamente male.
Il The Times, prestigioso quotidiano inglese, racconta l'ultimo tentativo di Berlusconi di mettere la museruola ai media: dopo le ultime vicende, il premier italiano ha presentato un disegno di legge per assicurarsi che le trascrizioni delle conversazioni telefoniche intercettate dai magistrati nelle indagini per corruzione rimangano segrete, pena il carcere o multe salate per i giornalisti e gli editori che le pubblicano. Ma la mossa del Primo Ministro italiano, nonchè magnate dei mass media, è fallita. I direttori dei giornali italiani questa settimana si sono incontrati a Milano per rilasciare un comunicato di condanna unanime per questo attacco alla libertà di stampa - tra questi Vittorio Feltri, direttore de Il Giornale, parte dell'impero mediatico di Berlusconi, che ha detto "l'obiettivo è mettere a tacere di noi". I critici dicono che il disegno di legge non è solo incostituzionale, ma anche contro il Diritto Europeo, giurando di leggere le trascrizioni nei teatri e nelle piazze, se necessario. Giornali ed emittenti internazionali, tra cui lo stesso Times, si sono impegnati a portare il governo davanti alla Corte Europea per i Diritti Umani. Le intercettazioni dovranno essere approvate da un gruppo di 3 giudici e potranno durare solo 75 giorni, con speciali autorizzazioni (ma quali??) per politici e parlamentari. Il Times sottolinea inoltre come questa "Legge bavaglio" sia stata costruita su misura, ad personam come diremmo noi, ancora una volta per il Premier, sotto processo in due casi di corruzione, e sta attualmente lottando per contenere uno scandalo all'interno della sua coalizione per una presunta corruzione nella concessione di contratti di costruzione per il vertice del G8 dello scorso anno.
Il New York Times, parla dei tagli per 24 miliardi di euro per sconigiurare il "rischio Grecia" in un Paese dove il governo, fino a un mese prima, si era rifiutato di citare la parola "crisi"; misure che però andranno a colpire in particolar modo i dipendenti statali. Per quanto riguarda invece il disegno di legge sulle intercettazioni, Lanny Breuer, Procuratore Generale degli Stati Uniti, ha espresso preoccupazione durante una recente visita a Roma, sostenendo che le intercettazioni telefoniche sono state una parte essenziale delle indagini penali, di cui l'80% l'anno scorso sono state disposte in indagini di criminalità organizzata. La preoccupazione è facilmente identificabile nei noti rapporti tra mafia italiana e criminalià americana.
Il Der Spiegel, rivista settimanale tedesca con la maggior tiratura in Germania, esponendo le manovre anti-crisi del governo italiano, accusa Berlusoni di aver mentito e di essere un "volta faccia": il Primo Ministro Berlusconi all'inizio di Aprile disse che l'Italia avrebbe superato la crisi senza ricorrere a misure drastiche. Ma il 6 maggio il governo Berlusconi ha rivisto le sue stime per il debito pubblico del 2010 verso l'alto - dal 116,9% del PIL al 118,4%, il più alto in tutta Europa, il terzo al Mondo - che ha innescato un crollo della Borsa di Milano. Il giorno dopo, Berlusconi ha lanciato un appello ai leader della UE: "L'Italia è in uno stato di emergenza, abbiamo bisogno di prendere decisioni", ha detto in un vertice a Bruxelles. Il giornale conclude con "The fairytail is over" (la favola è finita). Lo stesso cancelliere tedesco Merkel ha affermato che bisogna affrontare i problemi alla radice, confermando la posizione già espressa dal ministro delle finanze tedesco Schauble sull'eventuale uscita dalla zona euro dei paesi incapaci di rispettare le regole, Grecia e Italia in primis. Sempre lo stesso giornale, in un altro articolo, mostra come dal 29 aprile al 31 dicembre 2012 l'Italia dovrà rimborsare 611.5 miliardi di euro di titoli in scadenza. 251.5 miliardi entro l'anno, 192.2 nel 2011, 168.2 nel 2012. Una cifra colossale. Una tempesta perfetta costruita nel tempo dai governi, da Craxi fino a Berlusconi. Tutti padri del debito pubblico attuale di 1.800 miliardi.
La stessa Freedom House, dopo aver classificato l'Italia come "Parzialmente Libera", critica aspramente la "Legge bavaglio", in quanto la normativa avrà come conseguenza quella di punire i giornalisti che scrivono di informazioni che sono di pubblico dominio o di notizie di pubblico interesse. - dichiara in un'intervista all'agenzia Bloomberg Karin Karleker, ricercatrice e direttrice di Freedom House - La previsione di pene così dure nei confronti dei giornalisti va in direzione opposta all'orientamento prevalente di decriminalizzare i reati a mezzo stampa.
Per concludere, un paio di mesi fa la scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto una lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". Durante l'incontro con Berisha, infatti, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi però ha aggiunto "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze". La scrittrice sottolinea come queste "belle ragazze", della cui vita racconta nel suo romanzo Sole Bruciato, in Italia siano state ridotte in schiavitù, violentate, mandate sulla strada, mutilate o peggio appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi ai loro magnaccia. La scrittrice conclude dicendo "Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci".
Questa è la stima di cui gode il nostro Primo Ministro Berlusconi all'estero. Lo zimbello d'Europa e d'America. Ma lui sorride e dice che va tuttto bene. E per questo noi polli italiani continuiamo a votarlo.

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