10 giugno 2010

Sani per legge

Il Governo cancella i down. L’assegno per l’assistenza solo a chi raggiunge l’85% di invalidità. 38mila persone che soffrono di questa sindrome non avranno più i miseri 256 euro al mese grazie all'art. 9 della Finanziaria. Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap: "Quasi tutti i 38mila down italiani hanno un handicap riconosciuto del 75%. Si tratta di 256 euro al mese. La finanziaria li ha cancellati così, in due righe". Secondo il governo, la misura è un efficace antidoto contro i falsi invalidi e le truffe allo Stato, che nel modo giusto sarebbe sacrosanto perseguire. Ma Barbieri è di diversa opinione: "Qui si mettono in gioco i diritti fondamentali dell’individuo. I falsi invalidi, secondo il ministro Tremonti, sarebbero le persone ai margini della società che - alla faccia del principio costituzionale della non discriminazione e del pieno sviluppo della personalità - vengono private dell’unica misura nazionale capace di incentivare la permanenza nel contesto familiare. Un aiuto che restituisce una seppur minima opportunità di inclusione sociale. Perché, a essere precisi, i 256 euro vanno solo a chi è iscritto alle liste di collocamento in quanto disoccupato e dichiara un reddito annuo non superiore ai 4.408 euro." Il Coordown, coordinamento di 80 associazioni che promuovono i diritti delle persone down, ha inviato una lettera alle massime istituzioni perché si possa rivedere la decisione: “Dai dati in nostro possesso risulta che soltanto il 10% delle persone con sindrome di Down accede ad un lavoro retribuito, per cui moltissime rimarrebbero senza alcun reddito. Si chiede che il Governo possa rivedere quanto previsto nella manovra finanziaria poiché è fuori discussione che le persone con sindrome di Down, avendo un’alterazione di tipo cromosomico, hanno un’invalidità sulla quale non può essere posto alcun dubbio e la nostra società ha il dovere di tutelarle, mantenendo i riconoscimenti fino ad oggi acquisiti”.
Dalle tabelle dell'INAIL, si scopre quindi che, oltre alle persone affette da sindrome di down, molti nuovi invalidi affetti da patologie gravi che presenteranno domanda non potranno ottenere alcun beneficio:
persone con "sordità prelinguale da perdita uditiva grave bilaterale con evidenti fonologopatie audiogene"(percentuale d invalidità fissata: 80%), quelle senza un arto superiore (75-80%), quelle con ipoplasia renale bilaterale (malformazione congenita per cui entrambi i reni sono poco sviluppati e di dimensioni ridotte, 75%), affetti da psicosi ossessiva (71-80%), e nemmeno per chi ha subito una laringectomia totale (l'asportazione della lingua) con tracheostomia definitiva (il posizionamento di una cannula nella trachea per consentire la respirazione, 80%). Niente da fare per i malati di bronchiectasia (dilatazione irreversibile di una porzione dell'albero bronchiale con incapacità ventilatoria di tipo ostruttivo: 80%), per coloro che soffrono di malattia polmonare ostruttiva cronica con prevalente bronchite (75%), per chi ha una tetraparesi con deficit di forza medio (dal 71 all'80%) e per chi deve fare i conti con miocardiopatie e valvulopatie con insufficienza cardiaca grave (dal 71 all'80%). E anche in presenza di una sindrome schizofrenica cronica con disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e una limitata conservazione delle capacità intellettuali non ci sarà alcun beneficio economico: la fascia prevista (71-80%) è ampiamente al di sotto del nuovo tetto. Il risparmio derivato da questa mattanza sociale, quella che dissero che avrebbero evitato con questa manovra economica, sono cifre ridicole a fronte degli sprechi veri dello Stato. L’Italia per l’invalidità civile spende meno della Polonia, dell’Ungheria, della Francia e della Germania. Meno di noi spendono solo la Grecia, l’Estonia, la Bulgaria, l’Irlanda (la cui popolazione è però decisamente inferiore alla nostra). La nostra spesa media è inferiore a quella dell’Europa dei 15, e anche a quella dei 27.
Considerando le difficoltà che una famiglia non agiata possa avere con un componente con questi problemi - il quale spesso non riesce a lavorare a causa della malattia - e togliendo loro la cifra pari al mantenimento mensile del cibo, è facile immaginare quali montagne dovranno superare queste persone nella loro vita. Come se questa non avessere riservato loro già abbastanza ostacoli da superare. Ma, beffa crudele, il ministro Tremonti ha fatto sapere loro che "...2,7 milioni di invalidi pone la questione se un paese così può essere ancora competitivo". Il concetto di fondo è che gli invalidi sono zavorre per lo Stato. Ed è lì che miravano quando strombazzavano ai quattro venti che ci sarebbe stata una lotta ai falsi invalidi; la strategia è questa ed è chiara: per scoraggiarli dal truffare lo Stato, eliminiamo gli aiuti agli invalidi veri. Così lo Stato risparmia. E i falsi invalidi si faranno alzare la soglia di invalidità (tanto truffa per truffa..) e continueranno a prendere le loro sporche pensioni. Resta solo la rupe spartana.
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