12 giugno 2010

Energie rinnovabili: l'Europa e l'Italia

La Germania è uno dei Paesi più industrializzati al mondo, eppure dal 1990 ad oggi ha abbattutto del 18% l'emissione dei "gas serra". L'Italia invece ha fatto esattamente l'opposto e nello stesso periodo le abbiamo aumentate del 10%. In Germania il 16% del fabbisogno è coperto da energie rinnovabili: sole, vento e alberi. L'Enertrag, compagnia energetica tedesca, ha costruito la prima centrale mista al mondo, ovvero sfrutta l'energia eolica non solo per fare energia elettrica, ma anche per produrre l'idrogeno, l'energia più pulita al mondo, che potrà poi essere immagazzinato in distributori per il traffico veicolare. Ma tutto questo è stato reso possibile grazie alle Leggi sulle energie rinnovabili votate nel 2000 dal 90% del Parlamento, maggioranza e opposizione insieme. Una semplicissima legge di 10 pagine. Un passo importante per l'obiettivo europeo del "20-20-20", ovvero entro il 2020 abbattere del 20% le emissioni di CO2, coprendo il 20% dei fabbisogni nazionali con energie rinnovabili; ma le previsioni più ottimistiche sostengono che la Germania nel 2020 potrebbe addirittura coprire il 60% del proprio fabbisogno con energia verde. E non solo. In meno di 10 anni, grazie a questa legge si sono creati 750.000 posti di lavoro legati alle energie rinnovabili. E' evidente quindi come la green economy possa rilanciare l'ccupazione e quindi l'economia di un Paese. E in Germania l'hanno capito molto bene. Solo a Berlino esiste un centro di ricerca sulle energie rinnovabili, più grande di un intero quartiere, dove studiano e lavorano più di 20mila persone. In questo centro si studiano i materiali utilizzati nelle energie pulite per aumentarne l'efficienza e abbassare i costi, tanto che grazie a nuovi studi il costo di un metro quadrato di un pannello solare, a parità di efficienza, è stato ridotto di un terzo, da 150 euro a meno di 50. Una volta sul mercato questa ricerca porterà una valanga di denaro nelle casse della Germania.
Le industrie che producono pannelli solari hanno aumentato di 20 volte il loro fatturato, non risentendo minimamente della crisi economica. Su un vecchio aereoporto in disuso, utilizzato dai Sovietici durante la guerra fredda, è stato costruito un immenso parco solare che, produce 4900 KW/h di corrente mentre piove, ma in una giornata di sole può raggiungere i 35.000 KW/h. E l'Italia, soprattutto nel Sud, non avrebbe nulla da invidiare alla Germania in fatto di sole, tanto che è stato stimato che in Italia i pannelli solari produrrebbero circa il doppio. Solo questo impianto ha permesso di evitare l'immissione in atmosfera di quasi 24mila tonnellate di CO2. Due anni per costruirlo contro i 15-20 per costruire una centrale a carbone o peggio ancora una nucleare. Anche la Juvi, azienda che ha costruito questa centrale solare, non risente minimamente della crisi: 1000 dipendenti assunti dall'inizio dell'anno e un fatturato di quasi un miliardo. Un'altra importante risorsa rinnovabile proviene dal legno: gli scarti della lavorazione delle industrie, banalmente la segatura, vengono lavorati e pressati formando dei piccoli cilindri, il pellet. E costano molto meno del gasolio e del gas. Ovviamente in Germania sono stati stanziati forti incentivi per l'acquisto delle caldaie a pellet, che non emettono CO2 nell'atmosfera. Amburgo, città tedesca fortemente industrializzata con il secondo porto più grande d'Europa, ha già abbattuto del 20% le emissioni di CO2, tanto da vincere il premio di "Città più verde d'Europa", e prevede di abbatterle dell'80% entro il 2050, grazie a edilizia verde, teleriscaldamento dal recupero delle biomasse, incentivi per pannelli solari e costruzione di parchi eolici. Il risultato è che ad oggi il 40% della città non utilizza più gas e gasolio per il riscaldamento. E anche l'Austra sta seguendo la stessa strada virtuosa della Germania.
In Italia, invece, esistono tantissime leggi, tra cui la Legge Andreotti del '91 che prevede un incentivo per chi produce energia con fonti di energia rinnovabili o assimilate. Ma cosa sono queste energie assimilate? Eccovene alcuni esempi: le centrali elettriche che alimentano le acciaierie dell'Ilva di Taranto, talmente verdi che vomitano ogni anno nell'aria 10 milioni di tonnelate di gas serra, oltre a cadmio e diossine, tanto che Taranto è una delle città più inquinate di Europa, con un tasso di incidenza tumorale più alto del 30%; le centrali elettriche delle acciaierie di Piombino; la Saras di Moratti in Sardegna, dove le centrali elettriche della raffineria bruciano gli scarti di petrolio per produrre energia; così come la raffineria di petrolio a Priolo in Sicilia. Queste industrie, come tante altre in Italia, prendono dal 1992 gli incentivi, che noi paghiamo con le bollette, per rilanciare l'energia verde. Ma non briciole, 40 miliardi di euro. E la legge Andreotti sarà valida fino al 2020. E per chi vuole investire in pannelli solari per la propria casa, o peggio ancora per gli imprenditori, la burocrazia italiana è il peggior nemico, per non parlare del fatto che molte amministrazioni locali si oppongono alla costruzione di parchi eolici o solari; mediamente per evadere una praticamente passano circa 2 anni, e questo non può che scoraggiare tutti, in particolare gli imprenditori; il messaggio che è arriva è questo: "Qui non vi vogliamo, andate a investire da qualche altra parte". Se si esclude la Puglia, che grazie alla politica di Vendola, è diventata la prima regione in Italia nella produzione di energia pulita, il resto del Sud Italia è ancora alla preistoria, nonostante l'abbondanza di sole, vento e alberi. In Sicilia sono arenate negli uffici della Regione centinaia di pratiche per l'installazione di impianti fotovoltaici e eolici, raggiungendo il tempo record di 4 anni perchè una pratica venga evasa. E nella lentezza della burocrazia si infila la mafia. Si viene infatti a scoprire, grazie alle intercettazioni, che la mafia si è infiltrata nella costruzione dei parchi eolici; nella provincia di Trapani, è stato realizzato un parco eolico che non è stato mai messo in funzione da 2 anni a questa parte. Cosa Nostra infatti ricava i suoi guadagni dai cantieri, dalla costruzione e dal movimento di materiali. Il risultato è che gli imprenditori siciliani volenterosi vanno a costruire gli impianti in Albania, rivendendo poi l'energia in Italia. A dir poco assurdo! Inoltre, secono il prof. Valentini, biofisico del Dipartimento di Ecologia forestale della facoltà di Agraria dell'Università di Viterbo, in Italia è disponibile una notevole biomassa di alberi che potrebbe essere utilizzata per produrre energia pulita, ovvero senza intaccarre il tasso di ricrescita delle foreste, tanto da risparmiare l'emissione in atmosfera di 73 milioni di tonnellate di CO2, una cifra incredibile, con un risparmio conseguente di 1 miliardo di euro.
I bilanci delle nazioni non permettono di investire in tutti i settori energetici, ovvero non è possibile investire sia nelle energie rinnovabili, che nelle combustibili o nucleari. In Europa, infatti, Germania, Spagna, Svezia, Danimarca, Olanda e Belgio porteranno a morire le loro centrali nucleari senza costruirne altre, investendo nel frattempo nella green economy; Portogallo, Grecia e Irlanda non hanno centrali nucleari e non ne progetteranno di nuove. Stanno invece costruendo nuovi centrali nucleari Francia, Slovecchia, Bulgaria e ora Italia. Dobbiamo sempre distinguerci, e se possibile primeggiare. Ovviamente tra i peggiori.
Inchiesta "Presa diretta": parte 1, parte 2, parte 3, parte 4, parte 5, parte 6, parte 7, parte 8, parte 9, parte 10

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

e' anche colpa nostra che non ci rivoltiamo contro il governo con la forza per mandarli a casa e cambiare le cose ....

Anonimo ha detto...

"E l'Italia, soprattutto nel Sud, non avrebbe nulla da invidiare alla Germania in fatto di sole, tanto che è stato stimato che in Italia i pannelli solari produrrebbero circa il doppio."

Stima basata su cosa? Perchè la formula dell'effetto fotoelettrico mi dice che la produzione di picco sarebbe esattamente la stessa.

"In Europa, infatti, Germania, Spagna, Svezia, Danimarca, Olanda e Belgio porteranno a morire le loro centrali nucleari senza costruirne altre"

Sbagliato.
Germania: http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/25/news/germania_nucleare-2074175/
Spagna: http://www.loccidentale.it/articolo/zapatero+ci+ripensa+e+investe+sul+nucleare.0084546
Svezia: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/02/svezia-nucleare.shtml?uuid=5d23ca40-f392-11dd-8fd6-f748c1a21372&DocRulesView=Libero
Danimarca: difficile trovare fonti in quanto la Danimarca non ha mai avuto centrali nucleari per la produzione di elettricità.

Anonimo ha detto...

"E l'Italia, soprattutto nel Sud, non avrebbe nulla da invidiare alla Germania in fatto di sole, tanto che è stato stimato che in Italia i pannelli solari produrrebbero circa il doppio."

Stima basata su cosa? Perchè la formula dell'effetto fotoelettrico mi dice che la produzione di picco sarebbe esattamente la stessa.

e quindi tu vorresti dirmi che in Germania producono come al sul Italia??? ti ricordo che la produzione di picco non è così importante nel fotovoltaico quando le ore di luce!!! e penso che in sicilia siano parecchie di più che a Berlino!!!

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