27 giugno 2010

Brambilla: la rossa in rosso

Il budget per il Ministero del Turismo inizialmente era stato fissato a 643mila euro. Ma la Ministra Brambilla ne ha spesi 15.5 miloni, di cui 8.6 solo per il sito ufficiale del turismo italia.it.

Siamo in profonda crisi economica come tutta l'Europa, forse peggio. Ma nonostante non ci sia una lira, anzi un euro, per l'Italia è l'anno del turismo. Almeno secondo la Presidenza del Consiglio dei Ministri che l’8 maggio 2009 per il rilancio del turismo ha deciso di creare un Ministero ad hoc, con a capo la rossa (per i capelli, non per i colori politici) Michela Vittoria Brambilla, rivedendo in grande le proprie previsioni di spesa: dagli iniziali 642.960 euro fissati con Tremonti, il budget per la rampante Ministra è stato portato a 15 milioni e mezzo, con un aumento di soli 14.892.052 euro. Decisamente una cifra notevole per un ministro "senza portafoglio". Tra le spese più interessanti troviamo:
- 3 milioni di euro per "iniziative di rilancio dell’immagine dell’Italia"; oggi infatti, grazie all'eccezionale lavoro della nostra Ministra, il mondo ci stima.
- 2.9 milioni per la "struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia".
- 378.360 euro spesi per il solo trasporto in Italia e all’estero del Ministro e dei responsabili del dicastero nel periodo da maggio a dicembre (già più di metà del budget iniziale complessivo, e quattro volte gli 88.360 euro inizialmente previsti); insomma, più di 47mila euro al mese solo in viaggi.
- 85mila euro per "esperti e incarichi speciali, ivi comprese le indennità e il rimborso spese di trasporto".
- 75mila euro per il funzionamento "della segreteria permanente del comitato mondiale per l’etica del turismo”.
- 72.652,93 euro per uffici e interpreti.
- 22mila euro per le "spese di rappresentanza".
- Ma la cifra più incredibile sono i 8.6 milioni pagati pagati per la resurrezione del sito www.italia.it, portale del Turismo, già inaugurato da Lucio Stanca con un investimento faraonico di 45 milioni di euro e chiuso l’anno seguente da Francesco Rutelli (all’epoca ministro ai Beni Culturali), per l’evidente scarso rapporto tra costo e benefici. Ma nonostante aver speso queste cifre faraoniche semplicemente per ridar vita al sito, il popolo della rete sembra non apprezzarlo, collocandolo al 4562° posto del rank italiano e al 184.594° di quello internazionale, ben al di sotto dei portali turistici degli altri paesi e anche del sito www.enit.it, sito ufficiale dell'Agenzia Nazionale del Turismo. Ma perchè italia.it è così bisfrattato?Perchè le informazioni turistiche che fornisce sono davvero poche e si limitano a cosa fare, cosa vedere e cosa assaggiare, senza alcun accenno, quasi fosse di poco conto, sul dove dormire, informazioni invece presenti sul sito dell'Enit. A volte, inoltre, l’informazione si limita a qualcosa di meno che una cartolina. Imbarazzante, ad esempio, la voce dedicata allo "shopping in Italia": dopo aver segnalato la presenza di via Condotti a Roma e via Montenapoleone a Milano, afferma, sprezzante del ridicolo "andare a fare shopping in Italia non significa soltanto negozi e boutique: esistono più di 3700 outlet e spacci aziendali". Ottimo, ma dove? Oltre alle numerose informazione mancanti, la scarsa visibilità del sito dipende dal fatto che esista il suo sito "fratello" dell’Enit (decisamente meglio costruito), ma anche innumerevoli portali di regioni, enti locali ed enti per il turismo territoriali. Il risultato è una inutile accozzaglia di informazioni che spesso non dialogano nemmeno tra loro.
Ma il Ministero non può vivere solo di siti internet. Perché, se 15 milioni è la spesa per il solo funzionamento del dicastero, la spesa complessiva del ministero del Turismo quest’anno è costata alle casse dello Stato 189.611.361,56 euro, con una variazione complessiva rispetto alle previsioni di circa 113 milioni di euro. La sproporzione dei conti è dovuta essenzialmente all’assistenza che il ministero ha dovuto dare a un settore che quest’anno ha dovuto fare i conti con la crisi. Oltre alla cifra fissa data all’Eni t (33.556.000 diventati 33.838.624), ci sono i 5.115.198 investiti per l’erogazione dei "buoni vacanze" per le famiglie disagiate, tutto sommato sacrosanti, e i 118 milioni investiti per "l’incentivazione dell’adeguamento dell’offerta delle imprese turistico-ricettive e della promozione di forme di turismo ecocompatibile". La cifra prevista all’inizio per questo investimento in conto capitale era di 26.900.279 euro, ma alla fine c’è stata una leggera variazione di 91.164.777 euro. Nel decreto di istituzione di questi fondi, si pensava al turismo montano, al turismo in bicicletta e al turismo legato all’attività sportiva e ricreativa del golf.
Che si sia speso un po’ troppo?

Tratto da Il Fatto Quotidiano

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma ke sito demmerda!!!!!!!!!!!
chiudilo subito!

Anonimo ha detto...

Quando avranno inquinato l'ultimo fiume,
abbattuto l'ultimo albero,
preso l'ultimo bisonte,
pescato l'ultimo pesce,
solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.(Toro Seduto)

Quando avranno reso il popolo alla miseria
saranno tempi amari per chi ha un solo centasimo in più....o scapperà oppure sarà caccia all'uomo!(Indignados)

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