A Palazzo Madama l'altro giorno sono arrivati un paio di simpatici
scatoloni, contenenti una dozzina di mega faldoni cartacei. Si
tratta dei 2.550 emendamenti alla legge Finanziaria: una salva
impressionante di deroghe (o di tentativi di deroga) ai mitici
tagli, per salvare piccole sacche di privilegi, enti degli amici,
finanziamenti vari ai sottopoteri locali. Qui un sunto dei "migliori" emendamenti pervenuti alla Commissione Bilancio del
Senato. Allacciate bene le cinture di sicurezza prima di procedere
alla lettura.
Fate la carità al consigliere provinciale
Poveri consiglieri circoscrizionali: gente che sicuramente non
verrebbe più remunerata a sufficienza dalla manovra di Tremonti.
Fortunatamente per garantire a questo esercito di mini
amministratori locali un adeguato compenso, si sono mossi i
senatori del Pdl Stefano De Lillo e Domenico Gramazio, la cui
proposta di emendamento ripristina la situazione precedente.
D'altro canto De Lillo è il capostipite di una famiglia di
politici romani, consiglieri e assessori che hanno tutti iniziato
in circoscrizione. Li chiamano i Kennedy dell'Aurelio. Ai consiglieri comunali e provinciali invece hanno pensato i
senatori abruzzesi Andrea Pastore e Paolo Tancredi (sempre Pdl), che propongono di sostituire la parola "quinto" con "quarto".
Un' inezia: si tratta di un quarto dell'indennità massima prevista
per i consiglieri rispetto a quella del sindaco o del presidente.
Se il sindaco guadagna 2.000, con questo emendamento il consigliere
passa dai 400 ai 500 euro. Calcolando l'esercito di consiglieri
comunali e provinciali in Italia, l'aumento di spesa per le finanze
pubbliche sarebbe significativo, ma i senatori Tancredi e Galioto
ci tengono a precisare: sia chiaro, la disposizione non si applica
ai comuni superiori a 250 mila abitanti e alle province con
popolazione superiore a un milione. Insomma, per qualche motivo
ignoto, per i proponenti è giusto che i consiglieri degli enti
locali più piccoli guadagnino, in proporzione, un po' di più.
E' bene ricordare che il Senatore Tancredi è lo stesso che giorni fa rilanciò il condono edilizio, anche per gli abusivismi in aree protette, giustificandosi poi, una volta cassato dal suo stesso partito, che non è che legge tutti gli emendamenti prima di firmarli, anche se guarda caso nel primo condono edilizio del 2001 era tra i firmatari. Una domanda sorge quindi spontanea: Tancredi questo emendamento l'avra letto prima di metterci la sua firma in calce?
Tremonti salvi il Museo del Bergamotto
Fiore all'occhiello della manovra, si sa, dovrebbe essere la
soppressione degli enti inutili, ma non tutti i senatori del Pd
sono d'accordo. Ed ecco una gragnuola di emendamenti per tenere in
vita l'Ente nazionale delle Sementi elette, l' Istituto Nazionale
Conserve Alimentari, le Stazioni Sperimentali per la Seta, per i
Combustibili, per la Carta, per le Industrie degli Oli e dei Grassi
e persino la gloriosa Stazione per le Industrie delle Essenze e dei
Derivati dagli Agrumi, dotata persino di Museo del Bergamotto.
Già, come può vivere il Paese senza un museo del Bergamotto? I
senatori Cecilia Donaggio e Felice Casson si concentrano invece
sulla Stazione Sperimentale del vetro. Del resto ha sede a Venezia,
la loro città.
Macché dieci, facciamo cinque e via
Tremonti aveva annunciato tagli del 10 per cento per le spese di
Camera, Senato, Quirinale, Palazzo Chigi. A dire la verità nella
manovra quel 10 per cento per ora non si trova, comunque il rischio
che salti fuori da qualche parte c'è, e allora si tenta di
limitare i danni preventivamente con uno auto-sconto della metà.
Ed ecco che i senatori Tancredi (sempre lui), insieme al collega
della Basilicata Cosimo Latronico e a quello piemontese Gilberto
Pichetto Fratin (tutto del Pdl) inseriscono il seguente comma «Per
il 2011 e il 2012 gli importi iscritti nello stato di previsione
del Ministero dell'economia e finanze, relativi ai trasferimenti
agli Organi costituzionali, sono ridotti del 5 per cento».Tancredi questo l'hai letto?
Basta cambiare una piccola congiunzione
Il gruppo piemontesi montanari uniti, composto dai senatori
Pichetto Fratin (ci risiamo), Enzo Ghigo e Aldo Scarabosio, dà vita a un
capolavoro di virtuosismo testuale. I tre eroi della montagna
infatti hanno letto il testo della Finanziaria che recita:
«L'imperativo categorico agli amministratori di comunità
montane e di unioni di comuni e comunque di enti territoriali
diversi da quelli di cui all'art. 114 della Costituzione,
aventi per oggetto la gestione di servizi e funzioni pubbliche non
possono essere attribuite retribuzioni, gettoni, indennità o
emolumenti in qualsiasi forma siano essi percepiti» E propongono
di sostituire la "o" con la "e". Et voila, l'indennità agli
amministratori delle famigerate comunità montane e di unioni di
comuni riappare.
Date al Vaticano anche il cinque per mille
Finora il cinque per mille era destinato alle Università e alla
ricerca, ma il senatore del Pdl Maurizio Saia ha individuato una
grave dimenticanza: gli atenei e le facoltà pontificie. Come si
possono ignorare le povere università del Vaticano? Non sia mai,
bisogna finanziarle con i soldi del contribuente italiano.
Un milione di euro per studiare il cinipide
Il cinipide del castagno (Drycosmus kuriphilus Yasymatsu) è una
vespa, un insetto dannoso che colpisce il castagno. L'immondo
animale era già stato oggetto di un'interpellanza urgente nel 2008
al Ministro dell'Agricoltura. Ma purtroppo nulla si era fatto. E'
davvero ora di intervenire. E così ecco l'emendamento di Laura
Allegrini e Paolo Scarpa Bonazza Buora per incentivare la ricerca
in materia con un milione di euro. Comunque poco in confronto ai 13
milioni e 800 mila necessari per l'esposizione del 2012 a Yeosu, in
Corea, dedicata all'ortofrutta. Nel 2009 la Commissione Esteri del
Senato aveva già sollecitato il finanziamento. Vorremo mica fare
brutta figura con i coreani e non portare la nostra frutta e verdura?
All'Aquila i bordelli vanno detassati
Lucio Malan del Pdl inserisce il suo 39 bis "Delega al Governo per
la disciplina e la tassazione della prostituzione" da posizionare
dopo l' art. 39, «Ulteriore sospensione dei versamenti tributari e
contributivi nei confronti dei soggetti colpiti dal sisma del 6
aprile 2009». Gli aquilani una casa ancora non ce
l'hanno, ma si consoleranno con quelle chiuse e detassate.
Insomma, andiamo tutti a puttane.
Tratto da L'Espresso
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