In Italia non esiste più una vera informazione, se non in sparuti casi. Allora non ci resta che scoprire quello che succede nel nostro Paese andando a spulciare dai quotidiani esteri, dove i giornalisti sono tutt'altro che imbavagliati. Qualche giorno fa, il giornale francese Le Monde scriveva che l'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania è tutt'altro che finita.
16 giugno 2010, Napoli di nuovo sommersa dai rifiuti - Bidoni della spazzatura traboccanti di rifiuti, sacchi di plastica sparsi per le strade: Napoli si è di nuovo ritrovata invasa, mercoledì, da mucchi di rifiuti, in seguito ad uno sciopero di 24 ore proclamato il giorno precedente dai servizi di pulizia della città meridionale. La partecipazione allo sciopero nella provincia di Napoli ha raggiunto, secondo gli organizzatori, il 93%, mobilitando in totale circa 5mila persone che hanno protestato contro il ritardo nel pagamento dei loro salari e chiesto la messa in atto di un piano industriale per la Sapna, la società pubblica di gestione dei rifiuti.
Lo sciopero è stato seguito anche dai dipendenti dell’azienda privata di
raccolta dei rifiuti Asia. Ma lo spettro di uno sciopero prolungato è
stato allontanato dopo una riunione in comune a Napoli, in seguito alla
quale la Regione Campania, la provincia di Napoli e il Comune si sono
impegnati nell’organizzazione di una concertazione.
Dito puntato contro la Camorra
All’inizio di marzo, la Corte di giustizia dell’Unione europea aveva
richiamato l’Italia, accusata di non disporre ancora di una rete
adeguata per eliminare i rifiuti nella regione di Napoli, ricordando i
rischi per la salute e i danni all’ambiente. La Camorra è accusata da
anni di essere responsabile della situazione poiché si è infiltrata nel
mercato redditizio della gestione dei rifiuti.
In seguito ad un accumulo straordinario
di rifiuti nel comprensorio di Napoli, la Commissione europea aveva
introdotto nel 2007 un ricorso in giustizia contro l’Italia, per non
aver creato nella regione una rete di smaltimento conforme alla legge.
Il capo del governo italiano Silvio
Berlusconi aveva proclamato nell’estate del 2008 che la “fase
drammatica” della crisi dei rifiuti era terminata, ma che una
risoluzione definitiva del problema avrebbe richiesto altri tre anni.
Migliaia di tonnellate di immondizia non raccolte si accumulano
regolarmente a Napoli e in Campania, a causa di malfunzionamenti nel
sistema di stoccaggio e di trattamento dei rifiuti.
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