22 settembre 2010

Scientist under Attack

Il documentario di denuncia del regista Bertram Verhaag, Scientists under Attack - Science in the Magnetic Field of Money, dipinge un vivido ritratto di una comunità scientifica che rischia di perdere la sua obiettività di fronte alle pressioni del settore commerciale.
Sempre più spesso, le patate, pomodori, mais e altri prodotti vegetali che compriamo al supermercato sono geneticamente modificati. Autorità di controllo alimentare e biologi, che sperimentano la manipolazione della struttura del DNA per conto delle grandi aziende alimentari, sostengono che questi prodotti siano stati testati a sufficienza  e che non rappresentino un pericolo per la salute pubblica. Secondo gli esperti interpellativi in Scientists under Attack, tuttavia, questa è una palese menzogna: per preservare gli interessi commerciali delle grandi imprese pubbliche, i risultati delle ricerche vengono sottoposti a censura e questioni cruciali restano senza risposta. Il microbiologo Arpad Pusztai, mentre lavorava al Rowett Research Institute in Scozia, ha condotto una serie di esperimenti utilizzando i ratti, al fine di determinare gli effetti a lungo termine degli alimenti geneticamente modificati. Lo studioso ha trovato al termine dell’esperimento 36 differenze significative tra i ratti che avevano mangiato le patate geneticamente modificati e ratti che avevano mangiato quelle "normali". I primi infatti presentano un intestino sovra-sviluppato, mentre fegato, cervello e reni risultavano sottosviluppati. Ma quando Pusztai parlò dei suoi risultati scientifici in un'intervista televisiva, venne immediatamente licenziato dopo 30 anni di onorata carriera. Dopo la pubblicazione di questi dati di ricerca allarmanti sulla rivista Nature, il suo collega Ignacio Chapela è stato attaccato sulla rete in una campagna di “viral marketing” per screditare i suoi risultati. Gli editori di Nature scrissero un editoriale nel quale ammettevano che non avrebbero dovuto pubblicare quei dati, poiché rischiarono di mettere in discussione la loro prestigiosa reputazione di giornale scientifico indipendente. Questo nonostante l’articolo fosse stato vagliato singolarmente da 23 scienziati della stessa rivista prima della pubblicazione.
Poco dopo infatti, la legge che consente agli alimenti OGM di essere sviluppati e venduti in tutto il mondo e che si limita a imporre una sorta di autoregolamentazione alle industrie del settore, venne regolarmente approvata. Di conseguenza, le grandi corporation come la Monsanto, i cui pesticidi coprono la più grossa fetta del fabbisogno agricolo statunitense di pesticidi, sono state autorizzate a sottoporci i loro prodotti i cui effetti non sono stati completamente testati, o che hanno addirittura evidenze di essere dannosi.
Scientists under Attack sostiene in modo persuasivo che il futuro della libertà scientifica è in pericolo. Oggi, il 95% della ricerca in ingegneria genetica è finanziata con gli interessi dell'industria e l’obiettività, che si suppone essere il vero cuore delle discipline scientifiche, è sempre più lontana. Possiamo ancora fidarci dei nostri scienziati?

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