19 luglio. Sette mesi dopo essere stato colpito in faccia da un uomo che brandiva un modellino del Duomo di Milano, Silvio Berlusconi la scorsa notte (18 luglio, ndt) ha deciso di tornare sulla scena del crimine per ricevere un premio celebrativo del suo carisma e della sua leadership.
I quotidiani hanno a lungo dibattuto se il primo ministro italiano - un ex cantante di navi da crociera - avrebbe eseguito un duetto nella cattedrale gotica accanto all'ospite d'onore Charles Aznavour. Il celebre cantante francese, oggi 86enne, è nel suo tour di congedo. Con il suo governo che si sta frantumando per gli scandali di corruzione, in Italia molti si chiedono se sia giunto il momento per il signor Berlusconi, 73 anni, di fare altrettanto.
Con una discussione ancora tutta aperta per quanto riguarda l'era post-Berlusconi, in Italia si dibatte se la raffica di inchieste per corruzione che stanno coinvolgendo ministri, imprenditori, giudici e politici - alcuni con presunti legami con la mafia - non significhi un ritorno ai primi anni '90 quando l'establishment politico crollò sotto gli scandali milanesi di Tangentopoli.
Per Giulio Tremonti, ministro delle finanze e uno dei possibili candidati alla succesione del presidente Berlusconi, l'ultima
inchiesta su una presunta società segreta che coinvolge i più stretti
alleati del premier, riguarda solo poche "mele marce", o tutt'al più
una "scatola piena". "Ma l'albero non è marcio, e neanche il frutteto", insiste Tremonti in un'intervista a un quotidiano in cui riconferma la sua fedeltà al primo ministro ed esclude la soluzione delle elezioni anticipati o della formazione di un governo di emergenza.
Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano di opposizione La Repubblica, è stato schietto nella risposta. "Questa è la melma che sta venendo fuori e il suo puzzo proviene dai palazzi del potere", ha scritto, prevedendo che il presidente Berlusconi potrebbe tentare di risolvere la sua crisi di medio termine evocando le elezioni anticipate.
Il Giornale, quotidiano dell'impero mediatico della famiglia Berlusconi, ha aggiunto che Berlusconi sta navigando in acque pericolose, sollecitando Gianfranco Fini, presidente della Camera e co-fondatore del partito del Popolo delle Libertà, a realizzare la sua tacita, ma chiara minaccia di condurre una fazione separatista fuori dalla coalizione. Il presidente Fini, la cui lunga carriera lo ha visto transitare dal neo-fascismo al post-fascismo e abbracciare le forme più centriste della politica, resta un giocatore
chiave. Ma vi è il dubbio se abbia i numeri in Parlamento per far cadere il Governo, anche se volesse farlo.
Il problema più grosso di Berlusconi, non è tanto la sua difficoltà nel far passar leggi controverse in Parlamento. Piuttosto,
è la sensazione che il sistema di clientelismo - lo scambio di favori - si
stia sgretolando sotto il lavoro zelante di un gruppo relativamente
piccolo di pubblici ministeri. Aver dovuto accettare le dimissioni di due ministri e di un importante sottosegretario del Tesoro da maggio è visto come un segno che Berlusconi non è più abbastanza forte da proteggere i suoi.
Andrea
Romano, direttore del gruppo di esperti di Futura Italia - un'idea del presidente della Ferrari Luca di
Montezemolo, che è un altro potenziale leader per il futuro - ha detto che l'allargarsi delle indagini per corruzione potrebbe segnare la fine di
quella che gli italiani chiamano Seconda Repubblica, che ha seguito
il crollo della prima tra gli scandali di Tangentopoli. "Stiamo
assistendo al fallimento della Seconda Repubblica per iniziare una nuova
storia politica del nostro paese", ha detto al Financial Times. "Gli italiani stanno sempre più perdendo fiducia nel loro partiti politici". Tuttavia
Romano è convinto che l'onorevole Berlusconi, che entrò prepotentemente nelle scene nel 1994 come l' "anti-politico", farà la sua "scommessa finale", convocando le elezioni anticipate nella prossima primavera. Se riuscisse a vincere un nuovo mandato - e nonostante il suo gradimento stia calando resta relativamente popolare - allora Berlusconi potrebbe coronare la sua carriera facendosi eleggere dal Parlamento a Capo dello Stato nel 2013.
Questa ipotesi è alimentata dalla leadership inefficace di Pierluigi Bersani dei democratici di opposizione. Seguendo
il suo suggerimento che il primo ministro dovrebbe "prendersi una
pausa", piuttosto che passare l'estate a riorganizzare il suo partito, il
Corriere della Sera, uno dei principali quotidiani, ha commentato: "Se questo è tutto quello che il capo dell'opposizione riesce a dire allora sarebbe meglio chiamare al suo ruolo il primo che passa per la strada."
Articolo originale "Berlusconi sings as government crumbles", Financial Times (è necessario registrarsi al quotidiano per accedere)
1 commenti:
Al solito, è imbarazzante (ed inquietante) osservare come solo i giornali stranieri riescano ad avere visioni tanto lucide della realtà politica del Bel Paese...
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