12 luglio 2010

Dicono di noi: Der Standard - Austria

Fissato il blackout delle notizie per venerdì – resiste la protesta contro la temuta legge sull’imbavagliamento dell’informazione.

I media italiani protestano ripetutamente contro una legge creata su pressione del premier Silvio Berlusconi che limita il potere della giustizia sulle intercettazioni e i controlli telefonici. I giornalisti della carta stampata sono in sciopero, di conseguenza venerdì i quotidiani non verranno pubblicati. I giornalisti online così come le agenzie di stampa, compresi quelli della televisione e delle radio incroceranno le braccia venerdì.
L’associazione italiana dei giornalisti FNSI ha incitato alla protesta. "Berlusconi con questa controversa legge non solo vuole ridurre le misure concesse per le intercettazioni, ma anche adottare multe salate per i media e i giornalisti, che pubblicano “illecitamente” atti sulle investigazioni o colloqui anche parziali", protesta la FNSI. Numerosi giornalisti italiani vedono in ciò un bavaglio sull’informazione. “Non accetteremo mai di passare da cani da guardia del potere a cagnolini da salotto”, ha affermato il portavoce della FNSI Franco Siddi.

Berlusconi: i lettori dovrebbero scioperare
Viceversa Berluscon, che è da sempre sul piede di guerra contro i media, aveva invitato la settimana scorsa gli italiani a “scioperare” come lettori. In tal modo rispondeva ad un articolo sgradito riguardo alla sua partecipazione al vertice del G–20 a Toronto.
Con la sua ampia maggioranza in parlamento il Capo del Governo conservatore, nonché magnate della comunicazione, aveva fatto passare la legge alcune settimane fa in Senato. È stata quindi inoltrata alla Camera dei Deputati. Questa è la trentaquattresima volta dall’inizio del suo mandato che Berlusconi ricorre alla fiducia per imporre una rapida conclusione del progetto di legge. "Ci sono in corso troppe intercettazioni", ha detto Berlusconi, "ed è necessario proteggere meglio la sfera privata".


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