Qualcuno in Parlamento prova a fare il suo lavoro e a non lasciare gli Italiani nei prossimi mesi, anzi anni, con le pezze al culo. La Contromanovra verrà depositata subito dopo la manovra del Governo Berlusconi, come prevede la legge, e sarà poi messa ai voti; ma è ovvio che sarebbe più di un miracolo se la maggioranza votasse a favore di una finanziaria non sua, cassando quindi la propria. La Contromanovra condivide la caccia ai falsi invalidi, che costano ogni anno 8 miliardi di euro, e i tagli selettivi, ma non i tagli orizzontali indiscriminati. La grossa pecca di questa finanziaria di Tremonti è che, oltre a essere iniqua colpendo come al solito le fasce più deboli che si allargheranno sempre più, metterà (forse) delle toppe; non ci sarà invece alcun cambiamento strutturale, necessario per rilanciare l'economia del Bel Paese, ridurre stabilmente il deficit pubblico e non ultimo ottenere il vero consenso delle popolazione.
Questa Contromanovra, che punta principalmente ai tagli della spesa pubblica e a "mettere le mani nelle tasche" dei DISonesti, prevede infatti il recupero di 65 miliardi in 2 anni (e non 24), brevemente nei seguenti modi:
- 27,8 miliardi recuperati dall'evasione fiscale: addizionale del 7.5% sui capitali regolarizzati con lo scudo fiscale che hanno pagato una miseria del 5% allo stato, invece che il minimo del 12.5% (ricavo 7.5 miliardi); ripristino delle norme anti-evasione, abolite dal governo Berlusconi; nuovo redditometro, da applicare anche alle società, e non solo alle persone fisiche (per evitare ad esempio che il riccone di turno intesti il nuovo yacht alla sua società), recuperando altri 3 miliardi evasi; aumento aliquote su speculazioni e rendite finanziare dal 12.5 al 20%; re-introduzione dell'ICI sulle prime case di lusso; asta delle frequenze libere del digitale terrestre e non libera concessione (in Germania e Inghilterra guadagnati in questo modo 3-4 miliardi).
- Tagli ai costi della politica: legge ordinaria per soppressione parziale delle provincie, lasciando al momento solo le province capoluogo di regione, per arrivare infine a legge costituzionale per l'abrogazione totale (risparmio 13.5 miliardi); eliminazione vitalizio parlamentari e consiglieri regionali (1 miliardo/anno); blocco immediato auto blu.
- Tagli della spesa pubblica: riduzione dei consumi intermedi della pubblica amministrazione (solo l'anno scorso aumentati di 6 miliardi); soppressione opere inutili, come il Ponte sullo Stretto di Messina; soppressione enti inutili, che ogni anno aumentato sempre di più per "dare poltrone" agli amici; riduzione spese militari.
Dei 65 miliardi così recuperati, 33.5 andranno a risanare il debito pubblico che incombe sul groppone dell'intero Paese, pagando ogni anno miliardi di interessi; dei restanti 32 miliardi, 16 saranno a favore delle famiglie (aumenti detrazioni fiscali, riduzione carico Irpef e ammortizzatori sociali anche per lavoratori atipici) e altri 16 a favore delle piccole e medie imprese (riduzione del costo del lavoro nell'imponibile Irap, pagamento dell'Iva non in anticipo), incrementando così la domanda e rilanciando la crescita economica.
E' necessaria una modernizzazione ecologica dell'economia attraverso una riconversione che può essere l’occasione per centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro qualificati nella green economy e nelle energie rinnovabili, nell'edilizia, nei trasporti, nell'agricoltura, nel rifornimento dei nuovi materiali "verdi", nel riciclaggio, nel commercio locale, nella ricerca e nell'innovazione o nella protezione degli ecosistemi.
Un'alternativa è possibile, ma grazie alla stragrande maggioranza dei nostri politici, resterà su un pezzo di carta. Non ci metteranno le mani nelle tasche, ma direttamente al collo.
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Questa Contromanovra, che punta principalmente ai tagli della spesa pubblica e a "mettere le mani nelle tasche" dei DISonesti, prevede infatti il recupero di 65 miliardi in 2 anni (e non 24), brevemente nei seguenti modi:
- 27,8 miliardi recuperati dall'evasione fiscale: addizionale del 7.5% sui capitali regolarizzati con lo scudo fiscale che hanno pagato una miseria del 5% allo stato, invece che il minimo del 12.5% (ricavo 7.5 miliardi); ripristino delle norme anti-evasione, abolite dal governo Berlusconi; nuovo redditometro, da applicare anche alle società, e non solo alle persone fisiche (per evitare ad esempio che il riccone di turno intesti il nuovo yacht alla sua società), recuperando altri 3 miliardi evasi; aumento aliquote su speculazioni e rendite finanziare dal 12.5 al 20%; re-introduzione dell'ICI sulle prime case di lusso; asta delle frequenze libere del digitale terrestre e non libera concessione (in Germania e Inghilterra guadagnati in questo modo 3-4 miliardi).
- Tagli ai costi della politica: legge ordinaria per soppressione parziale delle provincie, lasciando al momento solo le province capoluogo di regione, per arrivare infine a legge costituzionale per l'abrogazione totale (risparmio 13.5 miliardi); eliminazione vitalizio parlamentari e consiglieri regionali (1 miliardo/anno); blocco immediato auto blu.
- Tagli della spesa pubblica: riduzione dei consumi intermedi della pubblica amministrazione (solo l'anno scorso aumentati di 6 miliardi); soppressione opere inutili, come il Ponte sullo Stretto di Messina; soppressione enti inutili, che ogni anno aumentato sempre di più per "dare poltrone" agli amici; riduzione spese militari.
Dei 65 miliardi così recuperati, 33.5 andranno a risanare il debito pubblico che incombe sul groppone dell'intero Paese, pagando ogni anno miliardi di interessi; dei restanti 32 miliardi, 16 saranno a favore delle famiglie (aumenti detrazioni fiscali, riduzione carico Irpef e ammortizzatori sociali anche per lavoratori atipici) e altri 16 a favore delle piccole e medie imprese (riduzione del costo del lavoro nell'imponibile Irap, pagamento dell'Iva non in anticipo), incrementando così la domanda e rilanciando la crescita economica.
E' necessaria una modernizzazione ecologica dell'economia attraverso una riconversione che può essere l’occasione per centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro qualificati nella green economy e nelle energie rinnovabili, nell'edilizia, nei trasporti, nell'agricoltura, nel rifornimento dei nuovi materiali "verdi", nel riciclaggio, nel commercio locale, nella ricerca e nell'innovazione o nella protezione degli ecosistemi.
Un'alternativa è possibile, ma grazie alla stragrande maggioranza dei nostri politici, resterà su un pezzo di carta. Non ci metteranno le mani nelle tasche, ma direttamente al collo.
1 commenti:
Aspetto di sentire con quali ridicoli pretesti rigetteranno la contro-proposta dell'IDV.E voglio anche vedere come si comporterà il PD !(http://opinionedemocratica.splinder.com)
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