Claudio Scajola era Ministro dell’Interno da qualche mese quando l'Alitalia affidò ai propri manager il compito di studiare l’istituzione di un volo quotidiano dall’aeroporto di Albenga (33 chilometri da Imperia, città natale del ministro e suo collegio elettorale) a quello di Roma Fiumicino. La nuova rotta, anche grazie all'interessamento del Ministro, entrò in funzione Il 17 maggio 2002 e il nuovo collegamento venne presentato ufficialmente dall’ad dell’Alitalia Francesco Mengozzi e da Scajola. Ma con la stessa velocità con cui era stato istituito, il collegamento diretto Albenga-Fiumicino venne soppresso dall’Alitalia poco dopo le dimissioni di Scajola dal Viminale, in seguito alle sue dichiarazioni su Marco Biagi. L’ex deputato di Rifondazione comunista Gigi Malabarba presentò una interrogazione parlamentare affermando che il massimo storico di passeggeri registrati su quel volo era stato di 18 unità. “Era un volo ad personam per il ministro Scajola”, sottolineò. Poco dopo il rientro di Scajola al governo, questa volta come Ministro per l’Attuazione del Programma (28 agosto 2003), ricomparve anche il volo ma non più tra le rotte di Alitalia, bensì con Air One, in regime di continuità territoriale con i contributi dello Stato: un milione di euro che il governo Berlusconi aveva messo a disposizione dei collegamenti aerei fra le aree più “decentrate”, ma anche il volo Air One in seguito venne cancellato nel 2007, quando Scajola non era più al Governo. Nel Governo Berlusconi IV Scajola è ministro delle attività produttive ed il volo Albenga-Fiumicino viene ripristinato.
Le sue frasi più celebri:
Le sue frasi più celebri:
- "A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre". (Scajola inoltre, da capo del Ministero dell'Interno, aveva appena rimosso la scorta di Biagi, nonostante questi avesse manifestato preoccupazione per la propria vita). Puntuale poi la smentita
- "Biagi? Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza". Ovviamente poi smentì
- "...Fui costretto a dare ordine di sparare se avessero sfondato la zona rossa" dopo la mattanza del G8 di Genova. Non disse neanche questo
- "Se Anemone avesse pagato parte dell’appartamento di Scajola con 900 mila euro in assegni circolare oltre che volgarmente tremenda, sarebbe illogico e una cosa assolutamente cretina"
- "Non mi lascio intimidire. Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia. Registro un attacco infondato e senza spiegazione. Vado avanti!"
- Infatti il giorno dopo: "Un ministro non può sospettare di abitare in una casa pagata in parte da altri"
- ..e poi: "Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me. Mi dimetto per difendermi!", questa è veramente ai confini del grottesco.
Santo Subito!!!
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