10 luglio 2010

Magic Italy? Bad Italy!

Questa che vedi è la tua Italia. Un Paese unico, fatto di cielo, di sole e di mare, ma anche di storia, di cultura e di arte. E' un paese straordinario che devi ancora scoprire. Impiega le tue vacanze per scoprire meglio l'Italia. La tua magica Italia.

Questo è quello che la voce del Presidente del Consiglio racconta nello spot per promuovere il Turismo in Italia. Ma è davvero così? Siamo ancora un Paese di cultura e arte come nel lontano passato? Allora scopriamo meglio questa magica Italia.

Sepino, Campobasso. In questo piccolo paese è venuto alla luce un tesoro archeologico, parti della città romana costruita 2300 anni fa, con strade lastricate, una basilica, un foro e un teatro. Gli scavi sono a cielo aperto, visitabili gratuitamente dal pubblico. Questo potrebbe essere positivo per qualcuno: la possibilità di acculturarci, di riscoprire la nostra storia e per di più gratuitamente. Ma la realtà dei fatti è che gli scavi sono ormai abbandonati a se stessi, ricoperti dall'erba e soggetti alle intemperie. Un terzo della cittadina romana è stato portato alla luce grazie al lavoro degli archeologi, ma per mancanza di fondi gli scavi si sono fermati e questa parte probabilmente verrà ricoperta di nuovo dalla terra, tumulata per proteggerla dai fenomeni atmosferici. Ma anche se arrivasse un turista dalle poche esigenze, trovare la cittadella romana sarebbe per lui molto difficile: nonostante a pochi metri passi una strada statale non vi è alcuna segnalazione turistica, né della cittadina romana né del museo archeologico. La conseguenza è che gli scavi sono tristemente deserti. E la Sovrintendenza del Molise cosa dice? "Con un budget di 215 mila euro all'anno per tutta la regione non abbiamo neanche i soldi per tagliare l'erba, figuriamoci se possiamo pensare ai muri". E il risultato è sotto gli occhi di tutti: scavato, trovato, ricoperto.

Caserta. La Reggia di Caserta è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, uno dei momenti più importanti da tutelare, paragonabile per bellezza alla reggia di Versailles. Ma una volta entrati dentro il risultato è desolante. Infiltrazioni di acqua ovunque, persino nell'archivio storico borbonico dove ci sono libri preziosissimi del 1400 rovinati dall'umidità, mangiati dagli insetti e ancora oggi sfogliati a mano, quando una semplice scannerizzazione e digitalizzazione ne potrebbe consentire la loro consultazione e al tempo stesso la loro preservazione. La reggia, restaurata interamente con fondi provenienti dall'Unione Europa, ospita nelle sue 1200 stanze un'esposizione permanente di opere d'arte incredibile. Ma molte di queste stanze sono aperte al pubblico a intermittenza, poichè la cronica mancanza di personale adibito alla sorveglianza ha raggiunto il 50% di quello necessario. Anche il budget della Sovrintendenza di Caserta piange disperatamente: tutto il personale dispone di una sola auto di servizio, spesso utilizzata dal Sovrintendente per i suoi spostamenti di lavoro, cosicchè gli altri funzionari sono costretti a utilizzare la loro macchina privata o a pagarsi il treno quando devono andare a fare dei sopralluoghi, scrivendo sui rapporti di missione "mezzo offerto dal personale". Ma la situazione è talmente drammatica che non ci sono i soldi neanche per pagare le bollette, tanto che alla Sovrintendenza sono arrivati preavvisi di distaccamento dell'energia elettrica per bollette non pagate per 530 mila euro, oltre a interessi e spese legali. All'esterno, nei bellismi giardini inglesi e all'italiana, alberi secolari abbattuti dalle intemperie restano a marcire sui prati pregiati. Eppure la reggia di Caserta è uno dei monumenti italiani che incassa di più, circa 2 milioni di euro l'anno, che però vanno al Ministero del Tesoro, mentre quello dei Beni Culturali rifinanzia poi la Sovrintendenza con il 20% del ricavato, 400 mila euro. Ma 530 mila servono solo per pagare la luce. E per il 2010 non sono previsti alcuni fondi. Regga di Caserta, patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.

Pompei, Napoli. Una città la cui triste storia l'ha però resa unica al mondo, con 3 milioni di visitatori all'anno, uno dei monumenti storico-archeologici più famosi in Italia e al mondo. Ma anche qui la cronica mancanza di fondi e di personale sta avendo effetti devastanti con un patrimonio che rischia di scomparire giorno dopo giorno. Pompei sta cedendo al tempo e all'incuria dello Stato. I mosaici, ad esempio, privi di qualsiasi forma di restauro, stanno pian piano svanendo per sempre. Fino a pochi anni fa muratori, manovali e operai erano dipendenti dello Stato, ma quando questi sono andati in pensione non sono mai stati rimpiazzati. Così la Sovrintendenza, anche per i normali lavori di manutenzione come risistemare le tegole cadute con la pioggia, è costretta ad appaltare i lavori a società esterne con un aggravio sui costi e sui tempi. E anche a Pompei i custodi e il personale di sorveglianza scarseggiano, tanto che molte case, dei veri e propri gioielli architettonici, devono restare chiuse al pubblico, nonostante siano magari state da poco restaurate, anche queste con fondi europei. Secondo una stima del lontano 1999 dello stesso Ministero dei Beni Culturali, per Pompei servirebbero 872 custodi, ma nel 2009 erano solo 354, 518 in meno, e non sono previste nuove assunzioni né il rimpiazzo dei pensionandi. Solo dal 1999 al 2002 sono stati tagliati fondi per 1403 milioni di euro, tagli che si sono ripercossi sia sulle assunzioni che sulla formazione del personale della Sovrintendenza: mentre nel 1981, l'anno più virtuoso, si spendeva circa 48.000 Lire per la formazione di ogni dipendente, il bilancio del 2009 parla di 0,05 €. Inoltre il personale, una volta andato in pensione, non viene mai sostituito, tanto che, vista l'età media di 58 anni, entro 7-8 anni si potrebbe arrivare alla situazione assurda di mancanza totale di funzionari.
La Sovrintendenza di Pompei gode di una particolare indipendenza, tanto che può gestire autonomamente il 70% dei ricavi, mentre il 30% va allo Stato; va però precisato che questa, oltre a gestire Pompei, si occupa anche di Ercolano, Bosco Reale e di tante altre piccole realtà archeologiche. Gli scavi di Pompei incassano ben 20 milioni di euro l'anno, ma secondo il Sovrintendente ne servirebbero 275 solo per mantenere Pompei ai limiti della decenza. Il risultato è che a Pompei ci sono ancora danni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e del terremoto del 1980, tetti crollati, intonaco staccato, teche coperte di polvere, affreschi che scompaiono, piante selvatiche che crescono e escrementi di piccione ovunque. La situazione è ormai talmente paradossale che la Sovrintendenza non riesce a espropriare una casa e un ristorante abusivi, costruiti quasi dentro gli scavi, perchè non ha i soldi per farlo.
La soluzione che la classe politica ha trovato al problema di Pompei è stata la solita di mandare due Commissari straordinari che si sono succeduti negli anni, pagati profumatamente, nonostante la Sovrintendenza svolgesse, forse anche meglio, lo stesso lavoro. I risultati sono stati ovviamente nulli. E questa è Pompei. Unica al mondo.

Pozzuoli, Napoli. Pozzuoli é una cittadina ricca di monumenti storici e archeologici ed una delle poche città al mondo, alla pari di Metz, Budapest e Petronell-Carnuntum, a possedere due anfiteatri romani. Tra i più bei monumenti, sorge in cima al promontorio il Castello Aragonese, un bellissimo edificio che ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei, inaugurato nel 2008 e subito premiato dal Presidente della Repubblica come miglior museo italiano. Le 54 stanze del castello appena restaurate sono state allestite infatti con reperti di immenso valore archeologico, molti esposti al pubblico per la prima volta, ed è inoltre annesso un moderno laboratorio di restauro. Ma questo museo è talmente ben fatto che è chiuso per mancanza di personale. In tutto il 2009 ha collezionato "ben" 9 aperture. Questo nonostante per il restauro del castello e il suo allestimento sia stato utilizzato il più grosso finanziamento che l'Europa (ancora una volta) abbia mai concesso per il Mezzogiorno italiano, il "Progetto Grande Attuazione Culturale Campi Flegrei": 231 milioni di euro elarigiti allo scopo di valorizzare beni culturali e creare occupazione. Infatti, come da copione, è chiuso perchè manca il custode.
Ma Pozzuoli riserva ancora altre sorprese. Se avete deciso di visitare la Piscina Mirabilis, come potete trovare scritto sull'opuscolo dell'Ufficio Turistico, potete rivolgervi alla signora Giovanna, che se non è a fare la spesa o fuori per qualche altra commissione, via accoglierà in piena tenuta casalinga: "Toh prendete le chiavi, mo' veng'!". Ma una volta aperto, da soli, uno scalcinato cancello, vi troverete davanti a uno spettacolo architettonico: a 15 metri di profondità si apre una maestosa cattedrale sotterranea, la più grande cisterna romana di acqua potabile mai conosciuta al mondo, completamente scavata nel tufo, dalla quale la flotta romana, ormeggiata nel golfo di Pozzuoli, si riforniva di acqua più di 2000 anni fa.
Ma se avete comunque deciso di visitare queste meraviglie di Pozzuoli, allora armatevi di pannoloni: in una cittadina di più 83 mila abitanti c'è un solo bagno pubblico. Anzi, un bagno chimico per l'esattezza, tipo quello dei cantieri, dove solo a entrare rischiate di contrarre qualche malattia ormai estinta.

Roma. Durante gli scavi per la costruzione del nuovo mercato comunale è ironicamente emerso un intero mercato romano. Paradossalmente gli scavi archeologici non sono stati finanziati dallo Stato ma dalla società che si occupa della costruzione del mercato. Nel deposito temporaneo allestito sono state immagazzinate 2250 casse, contenenti in media circa 500 reperti archeologici ciascuna. Un'infinità. Ma ancora non è stata decisa una destinazione per questo patrimonio e il rischio, se non arrivano i finanziamenti, è di dover reinterrare tutto e lasciarlo abbandonato.
Il Governo, per risolvere almeno apperentemente questa mancanza di fondi per il nostro patrimonio culturale, fondò nel  2004 la Arcus Spa, società per azioni pubblica, che è sostanzialmente il braccio operativo del Ministero dei Beni Culturali, guarda caso finanziata lautamente dallo Stato con 60 milioni di euro all'anno, nata per gestire gli investimenti di capitali e creare valore aggiunto all'attività del Ministero. Ma questa società mostra da subito qualche aspetto sinistro, tanto che la Corte dei Conti denunciò che erano stati erogati finanziamenti per progetti in realtà già realizzati, che i soldi pubblici (250 milioni in totale) erano stanziati senza una priorità progettuale, ma solo secondo il volere, o meglio il capriccio dei Ministeri di competenza, Economia, Infrastrutture e Beni culturali, trascurando nelle scelte canoni di pubblicità, imparzialità e trasparenza. Questa società mangiasoldi ha il suo ufficio nel centro di Roma, in via Barberini, dove per soli 10 dipendenti ha affittato un palazzo di due piani di 400 metri quadrati, pagando ben 15 mila euro di affitto al mese, quasi quanto riceve la sopracitata Sovrintendenza dell'intero Molise. Ma secondo il direttore generale di Arcus Ettore Pietrabissa "stare in 10 in 400 metri quadri è un miracolo di Dio". Ma la cosa più sorprendente è il Consiglio di Amministrazione: 7 consiglieri per una società da 10 dipendenti. Qualcuno ha stupidamente ipotizzato che Arcus sia stata fondata per mangiare soldi dello Stato e regalare poltrone.  Inoltre, proprio come denunciato dalla Corte dei Conti,  se si scorre l'elenco dei progetti finanziati da Arcus, si può facilmente notare come molti investimenti siano stati fatti non per opere pubbliche, ma anche di privati cittadini. Un esempio lo troviamo a Roma, Piazza di Spagna. Arcus ha stanziato cinque anni fa 2.5 milioni di euro per il restauro del Palazzo di Propaganda Fide e la realizzazione di una pinacoteca al suo interno. Oltre ad aver quindi finanziato un opera che non appartiene allo Stato italiano ma a quello vaticano, ad oggi la pinacoteca ancora non esiste e il finanziamento è già stato completamente consumato. Oggi i rapporti tra Arcus e Propaganda Fide sono oggetto delle indagini della magistratura di Perugia. Eppure a Roma esiste un campionario di monumenti unico al mondo per quantità, molti di questi necessiterebbero di attenzioni da parte di Arcus e il Ministero, ma spesso vengono trascurati e per di più poco pubblicizzati per i turisti. Ad esempio, se vi dovesse capitare di visitare le meravigliose Terme di Diocleziano, facilmente le troverete deserte. Uno spettacolo archittetonico che non conta più di 200 visitatori al giorno, di cui la maggior parte sono scolaresche. E anche qui molte stanze sono chiuse al pubblico per mancanza di personale. 
La Sovrintendenza di Roma, quella che conta più reperti al mondo, ha anch'essa un personale al di sotto del minimo per la sopravvivenza. Per il restauro dei monumenti marmorei sono assunti 4 restauratori, di cui uno part-time, 3 per il restauro dei mosaici, 2 per le monete e gli oggetti preziosi. Ma se pensate che questa situazione sia drammatica, vi basti pensare che per il 2009 non è stato previsto alcuno finanziamento per i laboratori di restauro romani, contro i 100 mila euro richiesti solo per far fronte alle emergenze. Ma intanto si finanzia Arcus con 60 milioni.
A Roma è inoltre presente l'Istituto Centrale per il Restauro, la scuola migliore al mondo nel suo campo, dove affluivano un tempo studenti da tutto il mondo, proprio per l'esperienza che può offrire una città come la nostra capitale in materia. Ma la scuola è incredibilmente chiusa dal 2006 perchè i Ministeri dei Beni culturali e dell'Istruzione hanno ritardato 3 anni per emanare il decreto legislativo che equiparasse la scuola a un corso di laurea specialistica.

Ma se pensate che tutto questo sia conseguenza della crisi economica che oggi viviamo probabilmente vi sbagliate. Innanzitutto è una situazione che si protrae da anni, anzi decenni, con continui tagli ai finanziamenti per le Sovrintendenze, anno dopo anno. Vi basti pensare che nel centro storico di Montpellier, una cittadina relativamente giovane fondata nell'XI secolo, arrivano ogni anno due milioni di persone, nonostante non sia incredibilmente affascinante come quello romano. Ma cosa li spinge a visitare questa cittadina francese? La comunità ha investito molto nel turismo, tanto che un decimo dei cittadini lavora nel turismo o nel suo indotto e in questo periodo di crisi finanziaria sono stati appositamente aumentati i finanziamenti per il suo rilancio come fonte di guadagno. Il risultato è che gli investimenti hanno fruttato un ricavo economico di quasi 20 volte tanto, con un ovvio vantaggio in termini di economia locale, benessere e posti di lavoro.

E se questi esempi non dovessero bastarvi per comprendere la realtà italiana, nel nostro Paese i Beni Culturali, che per quantità non hanno paragone in tutto il mondo, valgono il 2.6% del PIL, con un giro di affari di circa 40 miliardi di euro. In Inghilterra, paese di certo non famoso principalmente per il suo patrimonio artistico, il turismo culturale frutta 73 miliardi di euro, il 3.8% del loro PIL.

Vieni a scoprire meglio la tua Italia. La tua magica Italia.

Guarda la video-inchiesta di Presa Diretta

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sbaglio o sono gli stessi esempi riportati in una puntata di Presa Diretta dello scorso anno denominata: "Oro Buttato"...?
Comunque questa è la triste realtà, da almeno 15 anni.

Ruby ha detto...

No non ti sbagli affatto. Infatti se noti in fondo all'articolo c'è il link per la puntata! :)

ciao

Anonimo ha detto...

Ti chiedo scusa per non essermi reso conto della fonte riportata dopo il tuo articolo.

Trentino Iorfida

Anonimo ha detto...

grazie per il contributo che ci dai. ora linko a tutti i miei amici

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